10/05/2023, 15.00
PAKISTAN
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Caos dopo l'arresto di Imran Khan. P. Mendes: 'Non risolve i problemi veri del Paese'

di Shafique Khokhar

I sostenitori del Pakistan Tehreek-e-Insaf hanno dato alle fiamme diverse proprietà dell'esercito. In due province è stato dispiegato l'esercito, almeno 1.000 gli arresti. Secondo molti, "questa situazione non farà che peggiorare le cose" per l'instabilità economica e politica.

Islamabad (AsiaNews) - Nonostante l’ex premier pakistano Imran Khan oggi sia comparso davanti a un giudice, non si fermano le proteste in suo favore scoppiate in tutto il Pakistan dopo il suo arresto, avvenuto ieri. Nella provincia orientale del Punjab è stato dispiegato l’esercito e anche il Khyber Pakhtunkhwa ha inviato una lettera al governo centrale chiedendo la possibilità di far intervenire le forze dell’ordine. 

I sostenitori del Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI), il partito da cui proviene il 70enne Imran Khan, da ieri intonano slogan contro l’esercito, dando fuoco a veicoli e vandalizzando proprietà governative e private. A Lahore la folla ha preso d’assalto la casa del comandante di corpo, a Rawalpindi è stato assediato il quartier generale dell’esercito, mentre a Peshawar i manifestanti hanno incendiato la sede di Radio Pakistan, di proprietà statale. L’autorità delle telecomunicazioni del Pakistan ha fatto sapere che Internet sarà sospeso fino a data da destinarsi.

La polizia del Punjab ha comunicato di aver finora arrestato circa 1.000 persone. Tra i fermi c’è anche Asad Umar, il segretario generale del PTI. Il ministro locale della provincia, Mohsin Naqvi, ha condannato con forza gli atti di vandalismo compiuti dai sostenitori del PTI definendole azioni di puro terrorismo piuttosto che di espressione politica. 

Ad aprile dello scorso anno Imran Khan, dopo aver perso il favore dell’esercito - secondo i commentatori il vero detentore del potere politico - è stato sfiduciato dal Parlamento, che ha assegnato l’incarico di premier a Shahbaz Sharif, attuale capo di governo. 

L’ex star del cricket è accusato di una decina di reati di corruzione, a sua detta motivati politicamente. Nel caso specifico che ieri ha portato al suo arresto, Khan è accusato insieme alla moglie di aver ricevuto un terreno del valore di milioni di dollari come tangente da un magnate immobiliare attraverso un ente di beneficenza. La polizia ha annunciato che le udienze si terranno al quartier generale dove è tenuto in custodia, ma molti suoi sostenitori temono che se condannato verrà escluso permanentemente dalla vita politica.

Già a marzo la polizia aveva tentato di arrestare l’ex premier, ma era stata costretta a desistere a causa della resistenza dei suoi sostenitori. Dopo il voto di sfiducia nei suoi confronti, Imran Khan ha continuato a chiedere elezioni anticipate, diventando nel frattempo il politico più popolare del Pakistan: secondo gli ultimi sondaggi alle votazioni potrebbe ottenere circa il 60% delle preferenze. 

Interpellato da AsiaNews p. Bonnie Mendes ha detto che “il Pakistan ha già abbastanza problemi senza l'arresto dell'ex premier Imran Khan. Il suo arresto non fa che rendere più difficile il lavoro delle autorità di polizia. Il Paese ha già un alto tasso di inflazione. Questa situazione non farà che peggiorare le cose. Quelli che soffrono di più sono i poveri. Nessuno sembra preoccuparsi di loro. I politici entrano in politica per servire i poveri, ma fanno tutto tranne che servire i poveri. Il governo dovrebbe intraprendere azioni concrete per proteggere i cittadini e i loro beni".

“Le violazioni durante gli attacchi potrebbero trasformarsi in una serie inarrestabile di violenze. I saccheggi di banche e negozi, l’incendio di veicoli e proprietà, la chiusura delle scuole e il rinvio degli esami hanno colpito la società in diversi modi. I pochi omicidi avvenuti finora sono scioccanti e rattristanti", ha affermato Naveed Walter, presidente di Human Rights Focus Pakistan. “Dovrebbe esserci una soluzione pacifica attraverso il dialogo tra le parti politiche piuttosto che l'uso del potere dello Stato contro gli oppositori. Il Paese sta già affrontando una grave crisi economica: l'instabilità politica ora rischia di avere conseguenze sulle persone comuni”, ha aggiunto.  

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