26/01/2023, 11.00
PAKISTAN
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Scontro politico a Islamabad: governo arresta un ex ministro di Imran Khan

Fawad Chaudhry è stato prelevato da casa sua e portato in tribunale per aver criticato il capo della Commissione elettorale. Nelle province dove sono state sciolte le Assemblee locali ancora in stallo i preparativi per le elezioni. Secondo i commentatori la reazione del governo è stata eccessiva. Intanto le riserve di valuta estera e di carburante continuano a scendere.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - Il governo guidato dal primo ministro Shehbaz Sharif ha arrestato Fawad Chaudhry, vice presidente del partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti) dell'ex premier Imran Khan. L’accusa è di aver minato la sicurezza del capo della Commissione elettorale e di altri funzionari governativi.

Si tratta di un nuovo episodio della saga politica del Paese, iniziata ad aprile dell’anno scorso dopo che il Parlamento ha votato la sfiducia a Khan, capo dell’opposizione che da mesi critica il governo di Sharif chiedendo elezioni anticipate. 

L’arresto di Chaudhry è avvenuto ieri prima dell’alba: la polizia si è presentata a casa sua a Lahore (Punjab) e dopo averlo ammanettato l’ha portato direttamente in tribunale, ha raccontato la moglie ai giornalisti. 

Nel corso della giornata centinaia di sostenitori del Pti hanno bloccato un’autostrada a Jehlum, città natale di Chaudhry, chiedendone il rilascio, e altre decine di persone, presenti in tribunale, gli hanno lanciato petali di rosa mentre le Forze dell’ordine lo portavano via. 

La polizia ha dichiarato che Chaudhry, ministro dell’Informazione nell'amministarzione Khan, è stato denunciato per aver minacciato il capo della Commissione elettorale, Sikandar Sultan Raja, e altri funzionari, incitando alla violenza contro di loro e impedendogli di svolgere il proprio lavoro. 

Il 24 gennaio Chaundhry aveva criticato l’organo di supervisione elettorale per aver nominato il giornalista Mohsin Naqvi primo ministro ad interim del Punjab, dopo lo scioglimento, avvenuto a inizio mese, dell'Assemblea provinciale.

Khan, dopo aver tentato la via delle marce di protesta (terminata a novembre dopo che un attentatore lo ha colpito con uno sparo a una gamba) ha continuato a fare pressioni sul governo di Islamabad provocando lo scioglimento delle Assemblee provinciali del Punjab e del Khyber Pakhtunkhwa, dove il Pti aveva la maggioranza. In base alle leggi del Paese, le elezioni locali dovranno tenersi entro i prossimi tre mesi, ma di solito non sono disgiunte da quelle nazionali, previste invece a ottobre.

La scelta della Commissione elettorale di nominare un governo ad interim, facendo sfumare ancora una volta la possibilità di elezioni anticipate, ha provocato reazioni avverse da parte del Pti: “La Commissione elettorale si comporta come un impiegato” aveva commentato, tra le altre cose, Chaudhry. “Qualcuno del governo chiama la Commissione elettorale e passa un ordine, e il commissario come un impiegato, semplicemente firma l'ordine e lo trasmette”.

Secondo diversi commentatori, con l’arresto dell’ex ministro, Islamabad ha fornito al Pti lo spunto ideale per continuare a proporre la narrazione di essere perseguitati dal governo centrale. “Arrestare Chaudhry in questo modo e poi accusarlo di sedizione sembra una reazione eccessiva. Se è così che chi sta al potere crede che si debba raggiungere la stabilità mentre il tessuto sociale del Paese si logora sotto il peso delle tante crisi che deve affrontare, si sbaglia di grosso”, ha commentato Dawn, il principale quotidiano pakistano in lingua inglese. 

Sullo sfondo delle vicende politiche resta la crisi economica: nei giorni scorsi c’è stato un’interruzione della corrente in tutto il Paese: il governo ha affermato che il blackout è stato causato da un problema tecnico, ma in realtà secondo alcuni funzionari locali il problema è da ricercare, tra le altre cose, nelle scorte di carburante che stanno terminando. In una lettera inviata il 13 gennaio al ministero della Finanza dal Consiglio consultivo delle compagnie petrolifere - che riunisce le società che gestiscono le raffinerie e gli oleodotti - il gruppo esprime preoccupazione per le difficoltà riscontrare nell’importazione di petrolio. A causa delle bassissime riserve di valuta estera (scese a 4,6 miliardi di dollari) la Banca centrale del Pakistan sta frenando l’emissione di lettere di credito, rallentando le importazioni e di conseguenza l’attività industriale.

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