10/06/2025, 12.22
FILIPPINE
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Card. David: 'Basta dilazioni, Senato discuta impeachment di Sara Duterte'

di Santosh Digal

Il presidente della Conferenza episcopale filippina ha preso posizione sull'inizio del procedimento per la messa in stato di accusa della vice-presidente e figlia di Rodrigo Duterte, che dopo numerosi rinvii legati allo scontro con il clan dei Marcos è fissato per domani. Il porporato: "Sebbene l’impeachment sia per natura un processo politico, non è esente dalle richieste morali di verità, giustizia e responsabilità". 

Manila (AsiaNews) - Il presidente della Conferenza episcopale delle Filippine (Cbcp), il cardinale Pablo Virgilio David, ha esortato apertamente il Senato del Paese ad agire sulle procedure di impeachment pendenti contro la vicepresidente Sara Duterte. Il porporato ha ammonito oggi che questo atto è “un dovere costituzionale, non un’opzione politica”. “È un mandato solenne derivante dal principio di equilibrio dei poteri sancito nel nostro sistema democratico”, ha dichiarato David, vescovo di Kalookan. L’intervento del presidente della Conferenza episcopale è arrivato alla vigilia dell’inizio dell’esame formale del caso che - dopo diversi rinvii accordati dal presidente del Senato Chiz Escudero, alleato del clan Duterte - dovrebbe avvenire domani.

Sara è figlia dell’ex presidente Rodrigo R. Duterte, attualmente sotto custodia della Corte Penale Internazionale nei Paesi Bassi, in attesa di processo per presunti crimini contro l’umanità durante il suo mandato come sindaco di Davao City e presidente delle Filippine. Un’azione avvenuta dopo che l’attuale presidente Ferdinand Marcos jr ha da tempo preso le distanze dal clan suo alleato nelle elezioni del 2022. I Duterte e i Marcos sono due potenti dinastie politiche che hanno dominato il panorama politico delle Filippine. L’alleanza tra i Marcos e i Duterte ha cominciato a sgretolarsi quando le loro posizioni sulle attività della Cina nel Mare delle Filippine Occidentali sono state messe sotto la lente d’ingrandimento, con Marcos considerato pro-Stati Uniti e Duterte pro-Cina. I loro dissensi sono diventati più evidenti dopo che i Duterte hanno manifestato il loro risentimento verso i Marcos.

Il 5 febbraio scorso 215 membri dei 306 della Camera dei rappresentanti avevano firmato la denuncia di impeachment contro Duterte per una serie di accuse tra cui la presunta appropriazione indebita di 612 milioni di pesos filippini, corruzione e concussione nel dipartimento dell’Istruzione (di cui era titolare), cospirazione per assassinare il presidente Ferdinand Marcos jr., coinvolgimento in esecuzioni extragiudiziali e insurrezione e disordini pubblici. Tutte accuse che Sara Duterte respinge definendole una “cospirazione politica” contro di lei e la sua famiglia.

La richiesta - che ai sensi della Costituzione filippina deve essere esaminata dai 22 senatori costituiti in collegio giudicante - è stata inizialmente rinviata da Escudero a dopo le elezioni di metà mandato, che prevedevano il rinnovo di una parte dei senatori. Ma anche dopo il voto - che ha visto confermato il sostegno al clan Duterte di una parte consistente dell’elettorato e le ambizioni per il voto presidenziale del 2027 - sono continuate le manovre dilatorie, fino alla convocazione per domani.

David ha messo in guardia contro ritardi o ostruzioni del processo per motivi politici, affermando che ciò tradirebbe sia la Costituzione sia la fiducia pubblica. “Lasciate che la coscienza guidi le vostre azioni. Lasciate che la verità segua il suo corso,” ha detto. “Come presidente della Conferenza episcopale delle Filippine, parlo non a nome di alcun gruppo o interesse politico, ma dal punto di vista dell’insegnamento sociale della Chiesa, che richiama alla responsabilità morale e al primato del bene comune nella vita pubblica” ha aggiunto David.

“Sebbene l’impeachment sia per natura un processo politico e quasi giudiziario, non è esente dalle richieste morali di verità, giustizia e responsabilità. In una democrazia costituzionale, l’autorità politica deve essere esercitata nei limiti della legge e con rispetto per la verità. Quando la politica serve solo interessi di parte, degenera in manipolazione, ma quando è guidata dalla coscienza e dal bene comune, diventa un servizio nobile. Ritardare, respingere o ignorare un processo del genere per ragioni di convenienza politica significa tradire la Costituzione e la fiducia del popolo. In quanto amministratori della cosa pubblica, i senatori non rispondono solo alla legge, ma sono anche vincolati dalla coscienza ad agire con integrità e imparzialità,” ha ribadito.

“Facciamo appello a tutti i senatori, specialmente ai leader, affinché permettano che il processo costituzionale proceda senza ostacoli. Se non c’è nulla da nascondere, non c’è nulla da temere,” ha detto David. “Lasciate che la coscienza guidi le vostre azioni. Lasciate che la verità segua il suo corso”.

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