09/07/2008, 00.00
PAKISTAN
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Cattolici pakistani in prima fila nella lotta contro la droga

di Margaret Piara
L’Ong Milap ha avviato una serie di progetti dedicati al recupero dei tossicodipendenti, spesso rifiutati e allontanati dalle famiglie d’origine. Essi forniscono assistenza medica gratuita e promuovono momenti di incontro, aiutando i malati a sconfiggere la dipendenza.

Lahore (AsiaNews) – “Ho cominciato a drogarmi seguendo l’esempio di alcuni amici: mi avevano detto di provare, che non sarebbe successo nulla. Adesso sto male e non ho nemmeno la forza di prendermi cura dei miei tre figli. Non so come uscire dal tunnel”. L’esperienza di James Masih è simile a quella di altri che, come lui, hanno cominciato ad assumere droghe per “disperazione” o per “gioco”, imitando gli amici o i familiari più stretti. Il loro cammino verso il recupero è lento e difficile, ma possono contare sull’aiuto concreto della Caritas Pakistana, che attraverso associazioni caritative e assistenza medica gratuita si adopera perché possano sconfiggere la dipendenza.

Lo scorso 7 luglio l’Ong Milap, nella sede di Lahore, ha riunito un gruppo composto da una cinquantina fra tossicodipendenti e familiari per una giornata dedicata alla “consapevolezza del problema droga”. Attraverso una tavola rotonda si è discusso del problema, mettendo a confronto le rispettive esperienze e cercando possibili vie per una completa guarigione. “Ho due fratelli tossicodipendenti – racconta Shamim Mushtaq – hanno 58 e 50 anni e non sono nemmeno sposati. Il più giovane dei due è stato anche allontanato da casa, perché rubava per procurarsi i soldi per comprare la droga”. La donna conclude sottolineando il senso di “stanchezza” e “impotenza” che si vive in simili condizioni: “Purtroppo non siamo benestanti e i centri di riabilitazione costano”.

Povertà e disperazione sono alcuni dei fattori che spingono le persone ad avvicinarsi alle sostanze stupefacenti, di qualunque genere esse siano; per questo la Caritas pakistana ha avviato un centro per la riabilitazione a Yuhannadab, sobborgo di Lahore, oltre a fornire assistenza medica gratuita per i più poveri e disagiati. Uno sforzo enorme, sottolineato dagli stessi responsabili del Milap secondo i quali “i tossicodipendenti sono abbandonati al loro destino”, le loro famiglie in molti casi “rifiutano loro un aiuto”.

Il programma di riabilitazione promosso dal Milap persegue due obiettivi: far accettare ai familiari la condizione di tossicodipendenza del loro congiunto, evitando che venga abbandonato a se stesso. In occasione di ricorrenze particolari, come la Pasqua o a Natale, l’Ong promuove anche mense gratuite per far si che le famiglie possano restare unite e celebrare insieme la festività. Il secondo obiettivo è rivolto ai malati, ai quali è chiesto di “sottoporsi alle cure con gradualità” e “convincerli ad abbandonare una volta per tutte la droga”.

 

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