19/05/2023, 14.22
MYANMAR
Invia ad un amico

Ciclone Mocha, UNHCR: 'Nel Rakhine sfollati in gravi condizioni, pericoli anche per le mine'

Confermate almeno 200 vittime. La situazione sul campo continua a essere complicata dopo il crollo di diversi ponti e strutture di accoglienza. Anche alcuni monasteri buddhisti che offrivano riparo sono stati spazzati via. L'organizzazione internazionale per i rifugiati racconta ad AsiaNews che le preoccupazioni principali ora riguardano la diffusione di malattie legate all'acqua e lo spostamento di ordigni esplosivi a causa delle inondazioni.

Sittwe (AsiaNews) - Sono state confermate almeno 200 vittime in Myanmar soprattutto tra gli sfollati del Rakhine dopo il passaggio del ciclone Mocha, che nell’ultima settimana ha colpito il Paese già devastato da un brutale conflitto civile, e le aree confinanti del Bangladesh che accolgono i rifugiati Rohingya.

Nello Stato birmano occidentale è attivo l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (UNHCR), secondo cui “l’impatto del ciclone è stato devastante, con la città di Sittwe”, il capoluogo, “la più colpita”, ha raccontato ad AsiaNews Fabien Faivre, funzionario per le relazioni esterne dell’organizzazione.

“Case, rifugi e infrastrutture pubbliche sono state gravemente danneggiate. Siamo estremamente rattristati dalle notizie locali riguardo i morti e molto preoccupati per i dispersi, anche tra gli sfollati interni. Le persone con cui abbiamo parlato hanno bisogno di cibo, riparo, assistenza sanitaria e acqua potabile, mentre le principali preoccupazioni al momento riguardano la diffusione di malattie legate all’acqua e lo spostamento di mine a causa delle inondazioni”, ha commentato il cooperante. Nonostante l’UNHCR avesse “immagazzinato materiali per l'accoglienza e beni di prima necessità, tra cui coperte, materassi, set da cucina e zanzariere” prima del ciclone, ora, “in tutti i campi per sfollati, i rifugi sono stati gravemente danneggiati e richiedono un immediato sostegno per la riparazione o la ricostruzione. Le infrastrutture e i centri comunitari non sono stati risparmiati”.

Per gli operatori umanitari la situazione logistica resta complicata: “Diversi ponti che consentono l'accesso ai luoghi di sfollamento sono stati spazzati via e ostacolano gli spostamenti. Le comunità colpite dal ciclone stanno cercando di riparare le loro case nonostante un aumento dei prezzi delle materie prime, tra cui i prezzi delle lastre di alluminio e del ferro per costruire i tetti”. continua Faivre, spiegando che la situazione degli sfollati era drammatica ancora prima che si abbattesse la tempesta: “La devastazione del ciclone Mocha aggrava le difficoltà di circa 200mila sfollati nel Rakhine, di cui 155mila Rohingya in questa condizione dal 2012. Erano già estremamente vulnerabili e sono rimasti fortemente dipendenti dall'assistenza umanitaria. Vivono in condizioni particolarmente precarie, soprattutto nelle zone costiere, che li hanno esposti ancora di più al ciclone Mocha. A causa della loro condizione di emarginazione - che genera impedimenti nell'ottenimento della cittadinanza, limitazioni negli spostamenti e nell'accesso ai servizi di base come l'istruzione e l'assistenza sanitaria - ora si trovano ad affrontare maggiori difficoltà”. 

Nello Stato del Rakhine si concentra infatti la popolazione Rohingya, perlopiù di fede islamica. Si tratta di un’etnia che il governo centrale del Myanmar ha in pratica reso apolide e contro cui il Tatmadaw, l’esercito birmano, ha dal 2017 condotto campagne di repressione. Le milizie etniche locali, guidate dall’Arakan Army (AA), dopo diversi scontri armati contro i militari, avevano annunciato a novembre 2022 un treggio, che “regge, ma è fragile”, specifica Faivre. Tra gli sfollati del Rakhine ce ne sono circa 75mila scappati dalle violenze “tra l'Arakan Amry e il Tatmadaw”, prosegue ancora il funzionario dell’UNHCR. “La maggior parte di essi si è rifugiato nei monasteri buddhisti, che sono stati spazzati via dal ciclone. Anche loro sono diventati più vulnerabili. Con il fragile cessate il fuoco tra l'AA e il Tatmadaw e lo spostamento delle mine antiuomo a causa delle inondazioni, sta diventando sempre più difficile per loro tornare ai luoghi di origine”.

E non solo il Rakhine è stato colpito: “Ci sono stati pesanti impatti anche nel nord-ovest del Paese, dove le case sono state spazzate via e inondate, così come le coltivazioni e i campi; e nello Stato di Kachin, dove i venti e le piogge hanno danneggiato i campi per sfollati”. 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Ciclone Mocha: si temono centinaia di morti tra i Rohingya
16/05/2023 11:05
Dopo il ciclone Mocha anche scontri al confine tra milizie etniche ed esercito di Dhaka
22/05/2023 13:34
Migliaia di Rohingya sono 'al sicuro' in Nepal, ma il nemico è la fame
27/09/2017 11:03
Scontri nello Stato Rakhine: profughi Rohingya fermati al confine con il Bangladesh
29/11/2016 11:53
Sittwe, buddisti aggrediscono Rohingya: un morto e sei feriti
06/07/2017 09:21


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”