30/01/2023, 11.51
SRI LANKA - INDIA
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Colombo: ecologisti preoccupati per il canale a nord voluto dagli indiani

di Arundathie Abeysinghe

L'attuazione del progetto permetterebbe alle imbarcazioni commerciali di evitare di circumnavigare lo Sri Lanka, risparmiando in termini di carburante. Ma sarebbe anche l'occasione per l'India di posizionarsi geopoliticamente. Gli esperti sostengono che i rischi ambientali siano stati sottostimati.

Colombo (AsiaNews) - Il progetto che intende creare una rotta di navigazione commerciale tra India e Sri Lanka avrà un forte impatto ambientale sulla nazione insulare secondo gli ecologisti. Chiamato "Sethusamudram Shipping Canal Project" (Sscp), dovrebbe passare attraverso lo stretto di Palk che separa l’estrema punta meridionale dell’India, nel Tamil Nadu, dallo Sri Lanka. Al momento non è possibile evitare di circumnavigare l’isola: le acque hanno una profondità inferiore a 10 metri per quasi tutta l’estensione dello stretto, al punto che anche un lembo di terra, chiamato ponte di Adamo o ponte di Rama, unisce i due Paesi. 

Il 12 gennaio l’Assemblea statale del Tamil Nadu ha esortato il governo centrale ad attuare il progetto dopo anni di tentennamenti. 

"La creazione di un canale permetterebbe di risparmiare sui tempi di percorrenza da costa a costa e di promuovere lo sviluppo del Tamil Nadu", hanno detto ad AsiaNews diversi studiosi. “La distanza tra Capo Comorin e Chennai, dalle attuali 755 miglia nautiche, si ridurrebbe a 402 e il tempo di navigazione diminuirebbe di 36 ore, con conseguenti risparmi sul costo del carburante. Il Sscp, trovandosi su una delle rotte marittime più strategiche e trafficate al mondo, darebbe all'India una solida posizione geopolitica", mentre “oggi le imbarcazioni provenienti dalla costa occidentale dell'India o dai Paesi occidentali che hanno per destinazione la costa orientale dell'India, il Bangladesh o la Cina sono costrette a circumnavigare lo Sri Lanka".

L'ecologista Manishka Ranaraja ha precisato che "lo Sri Lanka ha una procedura di valutazione dell'impatto ambientale per la conservazione delle coste, ma l'Sscp non è stato sottoposto a questa giurisdizione perché si trova all'interno delle acque territoriali indiane. Il progetto di valutazione dell'impatto ambientale realizzato dall'India accenna allo Sri Lanka solo di sfuggita, mentre i gruppi ambientalisti srilankesi hanno chiesto una valutazione congiunta dei due Paesi sull'impatto ambientale e sociale del progetto". 

Una ricerca pubblicata nel 2016 dalla General Sir John Kotelawala Defence University, (amministrata dal ministero srilankese della Difesa) descriveva gli impatti ambientali del canale sottolineando che gli istituti di ricerca indiani “non hanno considerato i più recenti studi condotti da gruppi di specialisti sulle dinamiche di sedimentazione nella Baia di Palk", trascurando "i principali rischi inerenti a quell'area soggetta a cicloni". I ricercatori hanno citato l'articolo 15 della Dichiarazione di Rio sull'ambiente e lo sviluppo del 1992, ricordando la necessità di proteggere l'ambiente e di applicare misure precauzionali.

Nel 2005 lo Sri Lanka aveva chiesto l'istituzione di un meccanismo congiunto permanente per lo scambio di informazioni sul Sscp attraverso la creazione di un database comune sulla modellazione idrodinamica, le misure ambientali e l'impatto sulle risorse ittiche. 

Gli studiosi insistono anche sul fatto che "la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare [Unclos] viene violata nel progetto proposto e se l'Sscp venisse realizzato lo Sri Lanka potrebbe chiedere un risarcimento".   

Secondo lo studioso Shirantha Weerakoon, nello stretto di Palk "ci sono oltre 3.600 specie di piante e animali, tra cui 117 tipi di coralli e 17 di mangrovie, tartarughe marine, balene e delfini. Il dragaggio del canale potrebbe smuovere le polveri e le tossine che si trovano sotto il fondale marino, con conseguenze sulla vita marina. L'Sscp presenta problemi importanti che non dovrebbero essere ignorati".

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