Colombo: polemiche sull'uso dei bambini nella campagna elettorale
Presentate diverse denunce sul conivolgimento di minori nella propaganda per il voto del 21 settembre. Fenomeno preoccupante in un Paese già afflitto da gravissimi problemi su questioni come gli abusi nei loro confronti. Sr. Deepa Fernando: "Lo Sri Lanka non dispone di un quadro nazionale di protezione dell'infanzia: occorrerebbe più attenzioe e assistenza".
Colombo (AsiaNews) - Il Movimento nazionale per la protezione dei bambini, ha presentato una denuncia alla Commissione elettorale, chiedendo di intraprendere un'azione legale contro quanti coinvolgono i bambini nella propaganda e nella campagna elettorale in vista del cruciale appuntamento elettorale del 21 settembre.
Il presidente del Movimento, Priyantha Herath, ha affermato che, pur avendo presentato in precedenza un reclamo all'Autorità nazionale per la protezione dell'infanzia (NCPA), in cui si affermava che non esiste alcuna base legale per coinvolgere i bambini in campagne elettorali o pubblicità, l'NCPA non ha finora intrapreso alcuna azione. Gli organi di controllo elettorale hanno anche esortato tutti i partiti politici a non utilizzare i bambini per le attività elettorali.
Secondo Manjula Gajanayake, direttore esecutivo dell'Istituto per le riforme democratiche e gli studi elettorali (IRES), sui social media circolano video e foto in cui si vedono minori che fanno propaganda per i partiti politici. Commentando la questione, il Commissario generale per le Elezioni Saman Sri Ratnayake ha confermato che la Commissione ha ricevuto numerose denunce di incidenti di questo tipo. Aggiungendo che “l'Autorità nazionale per la protezione dell'infanzia dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale nell'affrontare questi problemi”.
Questa polemica elettorale va a toccare un Paese dove sono gravi i problemi sulla condizione dell’infanzia. È di questi giorni, ad esempio, la notizia di una escalation nelle denunce di abusi sui minori nel distretto di Anuradhapura: sono ben 491 quelle raccolte negli ultimi sei mesi. E si teme che questi casi possano essee solo la punta dell’iceberg, con molte altre violenze non denunciate.
I bambini con disabilità fisiche o mentali sono quelli più a rischio: i servizi essenziali per loro in molte aree sono inaccessibili o del tutto assenti. Molte comunità non sono in grado di identificare e rispondere tempestivamente alle esigenze di questi bambini e non dispongono di programmi di sostegno parentale adeguati per fornire la rete di assistenza di cui hanno bisogno loro e le loro famiglie.
Sr. Deepa Fernando, ex direttrice di un'importante scuola cattolica e co-coordinatrice del Movimento delle donne cristiane (MCWV), commenta ad AsiaNews: “Purtroppo, lo Sri Lanka non dispone di un quadro nazionale di protezione dell'infanzia. Per garantire risposte adeguate al problema lo Sri Lanka avrebbe bisogno di più personale dedicato a questo compito. Si dovrebbe incoraggiare un maggiore impegno con i bambini, le famiglie e le scuole. E soprattutto si dovrebbe prestare molta più attenzione e assistenza ai bambini che sono stati vittime”.
07/01/2005
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