25/09/2020, 11.06
CINA
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Come gli uiguri: tibetani rinchiusi nei campi di rieducazione (I)

di Adrian Zenz

In Tibet pastori e agricoltori “in eccesso” sono formati e indottrinati in strutture simili ai centri di internamento dello Xinjiang. Un meccanismo di controllo sociale: le autorità cinesi usano la lotta alla povertà per combattere il “separatismo” e soffocare la religione buddista. Lavoratori tibetani “trasferiti” anche in altre province.

Pechino (AsiaNews) – Oltre mezzo milione di contadini e pastori tibetani sono stati formati e addestrati in modo militare per diventare lavoratori salariati controllati dalle autorità. Lo schema ripete quello dei campi di internamento nello Xinjiang, in cui sono rinchiusi e indottrinati oltre un milione di musulmani uiguri: da un'indagine dell’Australian Strategic Policy Institute risulta che il regime cinese gestisce 380 “lager” in questa regione autonoma. Secondo il Partito comunista cinese, i tibetani sono “persone pigre” da riprogrammare. Per fare ciò, la leadership vuole  ridurre “l’influenza negativa” della religione buddista. La prima di tre parti dell’analisi di Adrian Zenz, ricercatore della  Victims of Communism Memorial Foundation. Per gentile concessione della Jamestown Foundation (traduzione a cura di AsiaNews).

Introduzione

Nel 2019 e nel 2020, la Regione Autonoma del Tibet ha introdotto nuove politiche per promuovere la formazione sistematica, centralizzata e su larga scala e il trasferimento dei “lavoratori rurali in esubero” in altre parti del suo territorio, così come in altre province della Cina. Nei primi sette mesi di quest’anno, attraverso tale politica, l’amministrazione locale ha formato oltre mezzo milione di lavoratori rurali “in eccesso”. Il programma è diretto a tibetani di tutte le età, copre ‘'intera regione ed è distinto dalla formazione professionale coercitiva degli studenti delle scuole secondarie e dei giovani adulti segnalata dai tibetani in esilio (RFA, 29 ottobre, 2019).

La politica di “trasferimento del lavoro” prevede che pastori e contadini siano sottoposti a una formazione professionale centralizzata di tipo “militare”, che mira a riformare il “pensiero arretrato” e include l’insegnamento della “disciplina del lavoro”, della legge e della lingua cinesi. Esempi dall’area di Chamdo indicano che il regime di addestramento militarizzato è supervisionato da sergenti istruttori della Polizia armata del popolo (Pap), e le foto di addestramento pubblicate dai media statali mostrano tirocinanti tibetani vestiti con uniformi militari.

I rapporti sulla riduzione della povertà dicono senza mezzi termini che lo Stato deve “smettere di allevare le persone ‘pigre’”. I documenti affermano che la “rigorosa gestione in stile militare” del processo di formazione professionale “rafforza la debole disciplina del lavoro [dei tibetani]” e riforma il loro “pensiero arretrato”. I tibetani “riluttanti a muoversi” devono essere trasformati in cittadini disposti a “partecipare”, un processo che richiede “la diluizione dell'influenza negativa della religione”. Per raggiungere tale obiettivo, le autorità del Partito comunista (Pcc) cinese hanno adottato un nuovo e preoccupante schema che “incoraggia” i tibetani a consegnare le loro terre e le loro mandrie a cooperative gestite dal governo, trasformandoli in lavoratori salariati.

Un meccanismo fondato sull’assegnazione del lavoro e la formazione a gruppi, e orientato all’ordine, addestra i lavoratori in base alle esigenze dell’azienda. La formazione, l'assegnazione e la consegna dei lavoratori alla loro destinazione di lavoro avviene in modo centralizzato. Le assunzioni si basano, tra l'altro, su squadre di lavoro presenti nei villaggi: un meccanismo di controllo sociale intrusivo, sperimentato in Tibet da Chen Quanguo, ex segretario del Pcc nella regione autonoma, e successivamente utilizzato nello Xinjiang per identificare gli uiguri che dovrebbero essere inviati nei campi di internamento (China Brief, 21 settembre, 2017). Documenti ufficiali affermano che i funzionari che non riescono a raggiungere le quote stabilite sono soggetti a “punizioni severe". Come richiesto dal presidente cinese Xi Jinping, l’obiettivo del programma è quello di sradicare la povertà assoluta attraverso l’aumento del reddito della popolazione rurale. Ciò significa che nomadi e contadini tibetani devono cambiare i loro mezzi di sussistenza, in modo da ottenere entrate misurabili e “uscire dalla povertà”.

Questo schema draconiano mostra un numero inquietante di strette analogie con il sistema di formazione professionale coercitiva e di trasferimento di manodopera stabilito nello Xinjiang. Il fatto che Tibet e Xinjiang condividano molti degli stessi meccanismi di controllo sociale e sicuritario – introdotti in entrambi i casi da Chen Quanguo – rende particolarmente semplice l’adattamento del sistema di una regione all’altra.

Contesto storico

Già nel 2005, a Lhasa , (Sina, 13 maggio, 2005) le autorità del Tibet avevano lanciato un'iniziativa per la formazione e l'occupazione su piccola scala di pastori e agricoltori “in eccesso”. L'11° Piano quinquennale (2006-2010) ha poi specificato che questo tipo di formazione e trasferimento di manodopera doveva essere condotto in tutta la regione (PRC Government, 8 febbraio, 2006). Dal 2012, l’area di Chamdo ha avviato una "formazione di tipo militare per il trasferimento di manodopera in eccedenza per le regioni pastorali e agricole" (Tibet’s Chamdo, 8 ottobre, 2014). Il programma di Chamdo è stato formalmente stabilito nel 13° Piano quinquennale della regione (2016-2020), con l'obiettivo di formare 65mila lavoratori (inclusi i disoccupati urbani) durante quel periodo (Chamdo Government, 29 dicembre, 2015).

Entro il 2016, l’amministrazione di Chamdo aveva creato 45 basi di formazione professionale (TAR Government, 17 novembre, 2016). A partire dal 2016, anche la regione tibetana di Shannan ha varato un programma di formazione professionale con una "gestione semimilitare" (Tibet Shannan Net, April 5, 2017). Diverse fonti indicano che la gestione della formazione in stile militare di Chamdo è stata condotta da sergenti istruttori della Pap.

Formazione militarizzata e  trasferimento dei lavoratori

Nel marzo 2019, l’amministrazione tibetana ha emanato il Piano d'azione 2019-2020 per la formazione degli agricoltori e dei pastori e il trasferimento del lavoro, che impone la "vigorosa promozione della formazione militare [professionale]", adottando il modello pionieristico di Chamdo e imponendolo a tutta la regione. Il processo di formazione professionale deve includere "la disciplina del lavoro, la lingua cinese e l'etica del lavoro", con l'obiettivo di "migliorare il senso della disciplina dei lavoratori per conformarsi alle leggi e ai regolamenti nazionali e alle norme e ai regolamenti delle unità di lavoro".

La formazione professionale in eccesso deve seguire il metodo "orientato all'ordine" o "guidato dal bisogno", in cui il lavoro viene organizzato per primo, e la formazione si basa sul collocamento prestabilito. Nel 2020, almeno il 40% dei collocamenti doveva seguire questo metodo, e questa quota doveva superare il 60% entro il 2024. Le aziende che impiegano un numero minimo di lavoratori possono ottenere ricompense finanziarie fino a 500mila yuan (63mila euro). I reclutatori locali di manodopera ricevono 300 o 500 yuan (38-63 euro) per ogni trasferimento di manodopera organizzato, a seconda che sia all'interno o all'esterno del Tibet. Le quote dettagliate non solo stabiliscono quanti lavoratori in eccedenza ogni contea deve formare, ma anche quanti devono essere addestrati in ogni specialità professionale (Ngari Government, 31 luglio, 2019).

Le somiglianze con il programma di formazione coercitiva dello Xinjiang sono abbondanti: entrambi i programmi hanno lo stesso target ("lavoratori rurali in eccesso"); una forte attenzione a mobilitare un gruppo minoritario "reticente" per cambiare la loro tradizionale modalità di vita; impiegare esercitazioni militari e gestione della formazione in stile militare per produrre disciplina e obbedienza; sottolineare la necessità di "trasformare" il pensiero e l'identità dei lavoratori e di riformare la loro "arretratezza"; insegnare la legge e il cinese; mirare a indebolire l'influenza negativa della religione; prescrivere quote dettagliate; e mettere grande pressione sui funzionari per raggiungere gli obiettivi del programma.

(Fine prima parte)

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