02/05/2025, 11.30
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Coutts: ponte di dialogo, difensore dei cristiani pakistani vittime dell’estremismo

di Shafique Khokhar

Nativo dell'India, si è trasferito giovanissimo con la famiglia a Lahore. Negli anni si è battuto per la giustizia sociale, i diritti dei cristiani e la libertà di culto. Ha saputo disinnescare i sentimenti di “vendetta” anche fra i cristiani, come in occasione dell’assassinio del ministro Bhatti e del massacro di Gojra. L’armonia e la pace linee giuda del suo episcopato. 

Karachi (AsiaNews) - Uno strenuo difensore del dialogo interreligioso, in una nazione a larga maggioranza musulmana in cui i cristiani sono meno del 2% della popolazione. E il secondo porporato nei 78 di storia moderna del Pakistan. Il card. Joseph Coutts è nato il 21 luglio 1945 in Amristar, nella diocesi di Jullundur (in India), da genitori originari di Goa, e per soli due mesi farà parte del collegio degli elettori del nuovo pontefice prima del compimento degli 80 anni di età. Il padre Peter era un ufficiale dell’ICI Imperial Chemical Industries. Assieme alla famiglia, composta da due figli e una figlia, si è poi trasferito a Lahore, in Pakistan, ed è cresciuto di fronte alla cattedrale cattolica del Sacro cuore in una via che oggi è chiamata Cecil Chaudhry Road.

Il card. Jospeh Coutts ha studiato alla St Anthony High School, retta dall’ordine irlandese dei Fratelli di San Patrizio, per poi proseguire al St Mary’s Seminary sempre a Lahore e concludere il percorso al Christ the King Seminary di Karachi. Il futuro porporato è ordinato sacerdote il 9 di gennaio 1971 per il clero di Lahore. Eletto vescovo Coadiutore di Hyderabad il 5 maggio 1988, viene stato consacrato il 16 settembre dello stesso anno, anche se la cerimonia si è svolta a Lahore per le tensioni nella diocesi.

Alla sera dell’ordinazione risale l’omicidio di p. Cyprian Dias a colpi di pistola nella Catholic Colony, a Karachi. Il primo settembre 1990 succede per coadiutoria alla guida di Hyderabad. Successivamente è trasferito a Faisalabad (27 giugno 1998) e promosso alla sede metropolitana di Karachi il 25 gennaio 2012. Il Card. Coutts è stato arcivescovo metropolita di Karachi fino all’11 febbraio 2021 e presidente della Conferenza episcopale dal 2011 fino alla fine del 2017. Papa Francesco lo ha creato cardinale nel concistoro del 28 giugno 2018.

Come leader religioso, si è battuto per la tolleranza e la libertà di culto in Pakistan, dove la maggioranza dei cristiani è povera e ha dovuto affrontare nei decenni discriminazioni e violenze a causa della fede e del ceto sociale. Il porporato ha servito tre diocesi - Hyderabad, Faisalabad e Karachi - dove ha sempre lavorato per la giustizia sociale e per dare voce ai diritti fondamentali di tutti gli esseri umani. Coutts è sempre rimasto freddo e calmo anche quando la situazione è sembrata peggiorare, prendendo decisioni sagge e gestendo anche le situazioni più complicate con intelligenza e rettitudine. Uno dei casi più evidenti risale al 2011 quando Shahbaz Bhatti, l’unico membro cristiano del gabinetto del primo ministro Yusuf Raza Gilani, è assassinato da estremisti islamici per aver difeso - fra gli altri - la cristiana Asia Bibi condannata a morte per blasfemia.

Dopo questa tragica notizia, migliaia di cristiani provenienti da diverse parti della diocesi si sono riuniti nel vescovado scandendo slogan e minacciando di voler scendere in piazza e bloccare le strade in segno di ira e protesta. E, per questo, si erano rivolti all’allora vescovo Coutts perché li guidasse. Nell’occasione il porporato si è rivolto alla folla chiedendo loro di mantenere la calma e ricordarsi che, in quanto seguaci di Cristo, non avrebbero agito secondo sentimenti di vendetta. In seguito un gruppo di leader religiosi musulmani ha visitato il vescovo esprimendo la propria solidarietà alla comunità cristiana e assicurando il sostegno in un momento difficile. Tutto ciò è avvenuto grazie alla politica di “armonia” del futuro card. Coutts, che ha sempre unito le sue forze a quelle di altri leader per promuovere la pace e la fratellanza nella diocesi. E sotto la sua guida la Chiesa cattolica ha sempre aperto e perseguito la strada alla pace nella regione. 

Anche dopo l’assassinio di Bhatti e i massacri di Gojra, con centinaia di case dei cristiani date alle fiamme dagli estremisti islamici, ha sempre alzato la propria voce contro le persecuzioni. Il leader religioso musulmano Pir Ibrahim e altri membri di gruppi islamici diversi si sono sempre uniti al vescovo Coutts e hanno espresso la loro solidarietà e il loro sostegno. Ovunque abbia svolto la missione pastorale, la Chiesa del luogo è progredita assieme ad un clima di armonia e dialogo fra musulmani, cristiani e altre religioni. Egli è intervenuto in occasione di incontri della comunità internazionale per difendere i diritti della comunità cristiana in Pakistan. Non solo ha sollevato i problemi dei cristiani, ma ha anche fornito soluzioni sempre all’insegna dell’armonia e della pace e, ancora oggi, le diocesi di Faisalabad e Karachi hanno buoni rapporti con le altre religioni.

Kashif Anthony, di Karachi, condivide con AsiaNews l’esperienza di lavoro in questi anni con il cardinale Coutts, che definisce “prelato straordinario” per la Chiesa cattolica e “risorsa per la Chiesa in Pakistan. Lavorando alla Commissione interreligiosa per la pace e l’armonia ho imparato molto da lui, che ha davvero agito e servito in tutte le diocesi secondo il suo motto ‘Armonia’ ed è diventato un tutt’uno con tutte le fedi che vivono insieme in Pakistan”. Yousaf Benjamin, responsabile di Cyril News, aggiunge: “Il card. Joseph Coutts è ampiamente riconosciuto e onorato per i suoi instancabili sforzi nel promuovere il dialogo e la comprensione tra le diverse comunità religiose in Pakistan, in particolare tra musulmani e cristiani”. Il porporato, prosegue, è un “convinto sostenitore dei diritti delle minoranze religiose” e si è espresso “contro l’abuso delle leggi sulla blasfemia e lavorato per garantire giustizia e pari diritti a tutti i cittadini, a prescindere dal loro credo religioso”. La sua eredità, conclude, è “un servizio dedicato alla promozione di armonia interreligiosa, difesa dei diritti delle minoranze, promozione del benessere sociale e costruzione di ponti tra comunità in Pakistan, che gli è valso il riconoscimento nazionale e internazionale”. 

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