21/07/2022, 14.36
INDIA
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Droupadi Murmu, la prima donna tribale presidente dell’India

di Nirmala Carvalho

Originaria dell'Orissa, 64 anni, è stata eletta con ampio margine dal parlamento indiano con il sostegno del Bjp. Mons. Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar ad AsiaNews: “Alzi la voce per le comunità tribali e mantenga saldi i valori della nostra Costituzione”.

New Delhi (AsiaNews) – Droupadi Murmu, 64 anni, è la 15.ma presidente dell’India. Nel parlamento indiano lo spoglio ancora in corso dei voti raccolti nell’elezione avvenuta il 18 luglio l'ha visto ormai raggiungere la soglia necessaria. Con lei per la prima volta arriva alla massima carica dello Stato indiano una donna adivasi, proveniente cioè da una comunità tribale. Murmu - che il 25 luglio entrerà in carica ufficialmente al posto dell’attuale presidente, Ram Nath Kovint – è stata eletta con il sostegno del Bjp, il partito nazionalista indù del premier Narendra Modi, battendo con ampio margine il suo sfidante, Yashwant Sinha, che era sostenuto dalle opposizioni. Sarà la seconda donna presidente dell’India: prima di lei la carica era già stata ricoperta dal 2007 al 2012 da Pratibha Patil, sostenuta dal Partico del Congresso.

Figlia e nipote di capi villaggio santali dell’Orissa, Murmu ha cominciato la sua carriera come insegnante per poi unirsi al Bjp nel 1997. Dopo aver ricoperto diversi ruoli amministrativi, nel 2015 è diventata la prima donna tribale a essere nominata governatrice del Jharkhand e a servire fino alla fine del mandato. Il Bjp la dipinge come una donna proveniente da un ambiente umile che ha speso la propria vita per la comunità. La sua vita personale è stata costellata da tragedie: Murmu ha infatti perso il marito e due figli.

Quanto l’elezione a presidente di una donna tribale segnerà davvero una svolta per l’India? "Le comunità tribali e tutti gli indiani possono sentirsi orgogliosi del fatto che una donna tribale abbia raggiunto la più alta carica costituzionale", commenta ad AsiaNews mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar in Orissa, lo Stato indiano da dove proviene Droupadi Murmu.  "I tribali continuano ad essere la porzione più trascurata, arretrata e (anche) sfruttata della società. La vita di queste popolazioni è intrecciata con acqua, foresta e terra, la base del sostentamento ma anche della nostra stessa esistenza e cultura. Ma la continua deforestazione su larga scala e gli spostamenti dovuti ai mega progetti di sviluppo hanno spinto le comunità tribali, già emarginate, verso la povertà e la privazione”.

“Mentre ci avviciniamo al 75° anniversario dell’indipendenza dell'India – aggiunge mons. Barwa - l'elezione di una donna tribale dell'Orissa porta speranza. Preghiamo e speriamo che da presidente alzi la voce per i tribali e tenga saldi i valori della Costituzione".

Da parte sua il gesuita p. Vincent Ekka, responsabile del Dipartimento di studi tribali dell'Istituto sociale indiano di New Delhi, spiega ad AsiaNews: "L’elezione di Draupadi Murmu suscita un misto di felicità e sospetto. Felicità perché per la prima volta nella storia dell'India una donna tribale viene elevata alla più alta carica del Paese, il che dimostra che anche le persone emarginate possono emergere nella vita. Sospetto, perché la pratica e l'ideologia dell'attuale governo del Bjp sono state una strategia di inclusione solo simbolica. C’è il rischio che anche la scelta della signora Murmu segua questa strada – continua p. Ekka - mentre la maggior parte della popolazione tribale continua ad affrontare l'emarginazione, l'esclusione, il trasferimento forzato e la privazione dei diritti costituzionali. Se l’arrivo di una donna tribale alla presidenza dell'India porterà davvero giustizia e dignità alla comunità tribale e ad altre comunità emarginate è la grande domanda che oggi la maggior parte dei cittadini si pone”.

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