13/06/2011, 00.00
TURCHIA
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Erdogan vince le elezioni. Ma meno di quanto sperasse

L’Akp (“Giustizia e sviluppo”) non raggiunge i 330 seggi necessari per promuovere un referendum di riforma costituzionale nel Paese. Cresce il partito Repubblicano del popolo; diminuisce, ma tiene il Movimento nazionalista. Erdogan dichiara: "La gente ci ha dato il messaggio di costruire la nuova costituzione attraverso il consenso e il negoziato”.

Ankara (AsiaNews/Agenzie) – Il partito Akp islamico, “Giustizia e sviluppo” di Tayyip Erdogan ha vinto le elezioni, attestandosi al 49,9% dei voti (con il 100% di seggi scrutinati). Al secondo posto il partito Chp, laico-kemalista , il “Partito repubblicano del popolo”, che ha ottenuto il 25.9% dei consensi. Subito dopo il partito Mhp, il “Movimento nazionalista e religioso” con il 13%. Infine il 5,9% è andato a parlamentari indipendenti, in gran parte curdi.

In termini di seggi la situazione è la seguente: l’Akp ha 325 parlamentari (nel 2007 erano 341); il partito Repubblicano ha 135 seggi, con una crescita di 23 seggi rispetto al Parlamento precedente; il Movimento nazionalista e religioso ha 53 seggi, con un calo di 18 unità; gli indipendenti hanno 36 seggi.

L’Akp di Erdogan sperava di raggiungere almeno i 330 seggi necessari per promuovere nel Paese un referendum teso a modificare la Costituzione attuale. (I numeri fatidici del voto turco) . Per modificare la Costituzione in sede parlamentare sono necessari i due terzi dei voti. Il risultato delle urne, da questo punto di vista, sembra deludere le aspettative del premier, che ha dichiarato che il suo partito “sarà umile”.

"La gente ci ha dato il messaggio di costruire la nuova costituzione attraverso il consenso e il negoziato. Cercheremo il consenso con l’opposizione, con i partiti non rappresentati in Parlamento, con i media, con le Ong, con gli accademici e con chiunque abbia qualche cosa da dire”, ha dichiarato Erdogan. E ha aggiunto che l’Akp e gli altri scriveranno “una costituzione civile e libera che riunirà in un abbraccio tutte le parti della società”.

Da notare che oltre due milioni e 800mila voti sono andati ai candidati del blocco “Democrazia e Libertà”. Il sito “Bianet”, attento alla situazione della libertà di stampa e dei diritti umani, fa notare che “questo è un successo importante, con voti ricevuti soprattutto nelle province del Mediterraneo orientale, ad Adana e a Mersin nel sudest del Paese”.

 

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