14/06/2021, 13.17
PAKISTAN
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Faisalabad, cristiano rapito e violentato da un gruppo di musulmani

di Shafique Khokhar

Il 17enne Danish Masih è stato tenuto prigioniero per cinque giorni e drogato. La polizia ha agito in ritardo, nessuno è stato arrestato. La Commissione cattolica Giustizia e Pace chiede una nuova legislazione per mettere fine a queste pratiche contro i cristiani.

Faisalabad (AsiaNews) - Drogato, rapito e seviziato prima di essere abbandonato in un’area desolata del Pakistan da parte di un gruppo di musulmani. È quanto accaduto a Danish Masih, 17enne cristiano della città di Ghafari. Nonostante il padre avesse denunciato la scomparsa del giovane, gli agenti di polizia non si sono mossi e il ragazzo è tornato a casa da solo dopo cinque giorni di prigionia.

Le tracce del giovane si erano perse il 6 giugno; due giorni dopo suo padre  Daniyal aveva avvertito la polizia della scomparsa, ma nulla è stato fatto. A quel punto il genitore ha deciso di rivolgersi a un attivista per i diritti umani, Lala Robin Daniel, che ha raccontato la vicenda ad AsiaNews.

Secondo quanto ricostruito finora, Danish è stato drogato e reso incosciente prima di essere rapito da un musulmano chiamato Ali Raza e dalla sua banda. Lo hanno tenuto prigioniero in un luogo sconosciuto e violentato. Gettato poi in una zona vicino a Faisalabad, il giovane è riuscito a trovare la strada di casa e informare la famiglia.

Lala Robin ha espresso il proprio disappunto per l’atteggiamento della polizia: “Come cristiani siamo una minoranza e siamo anche soli. Per noi non ci sono giustizia e pari diritti”. Anche se ora le forze dell’ordine sono alla ricerca dei colpevoli, nessuno è stato arrestato. Ma la famiglia di Danish chiede giustizia.

“Siamo impegnati a non risparmiare nessuno di loro. Faremo del nostro meglio per portarli davanti a un tribunale e punirli secondo la legge. Chiediamo agli agenti di polizia di cooperare e di arrestare questi mostri il prima possibile”, ha affermato l’attivista.

Questa vicenda è solo l’ennesimo caso di violenza contro i cristiani del Pakistan. Considerato l’aumento di rapimenti, abusi sessuali sui minori, conversioni e matrimoni forzati, la Commissione cattolica Giustizia e Pace (Ccgp) aveva organizzato un seminario presso la parrocchia del Sacro Cuore di Sahiwal per chiedere all’Assemblea federale e provinciale una nuova legislazione che metta fine a queste pratiche.

Yuhana Masih, responsabile del Ccgp, ha spiegato che la definizione di “conversione forzata” dovrebbe essere inserita in un quadro normativo nazionale. La Ccgp ha chiesto anche che i giudici valutino una serie di condizioni per una proposta di legge più progressista sul matrimonio e il divorzio fra cristiani; tra queste: il consenso, l'esattezza dell'età e dello stato civile di entrambe le parti.

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