14/08/2018, 08.51
PAKISTAN
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Festa dell’Indipendenza: la Chiesa pakistana chiede uguali diritti per tutti

di Kamran Chaudhry

Oggi si celebra il 71mo anniversario dell’Indipendenza dall’impero britannico. La Chiesa diffonde messaggi attraverso i mezzi di comunicazione. Imran Khan giurerà come primo ministro il 18 agosto. Sacerdote: “Il sogno del fondatore Jinnah non verrà realizzato fino a quando le minoranze religiose non diventeranno parte integrante della politica nazionale”.

Lahore (AsiaNews) – Nel giorno in cui il Pakistan festeggia i 71 anni d’indipendenza, la Chiesa cattolica chiede attraverso i mezzi di comunicazione che il nuovo governo riconosca diritti uguali per tutti. Mons. Sebastian Shaw, arcivescovo di Lahore, ha detto in un videomessaggio: “Ricordiamoci che ci sono molti sacrifici dietro questa felicità. Il nostro fondatore Jinnah desiderava che tutte le persone pensassero al di là delle [differenze] religiose per il progresso del Pakistan. Non ci può essere pace senza diritti sociali. Solo stando insieme possiamo porre fine all’attuale crisi del Paese. Saremo liberi di sognare cose nuove solo quando avremo risolto gli errori del passato. Facciamo appello alla nuova leadership, affinchè tutti possano godere degli stessi diritti”.

Il messaggio è stato mandato in onda dalla tv cattolica gestita dall’arcidiocesi di Lahore a poche ore di distanza dalla seduta inaugurale della neoeletta Assemblea nazionale, così come è uscita dalle elezioni dello scorso 25 luglio. Nel frattempo Imran Khan, ex leggenda del cricket [e leader del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti)], si prepara a giurare il 18 agosto come primo ministro.

Ieri p. James Channan, coordinatore regionale della United Religious Initiative (Uri), ha espresso le proprie congratulazioni al nuovo esecutivo durante le celebrazioni interreligiose per il Giorno dell’Indipendenza. L’evento si è svolto al Peace Center di Lahore. La cerimonia è stata caratterizzata dal canto dell’inno nazionale da parte di imam musulmani e frati domenicani. Il sacerdote ha affermato: “Jinnah voleva un Pakistan laico. Il suo sogno non verrà realizzato fino a quando le minoranze religiose non diventeranno parte integrante della politica nazionale. Chiediamo al nuovo governo di includere nei programmi scolastici anche gli eroi delle minoranze”. “Il nuovo governo – ha aggiunto – ha davanti a sé molte sfide, sia all’interno che dall’esterno. Ad ogni modo, un reale cambiamento avverrà solo se la Costituzione verrà emendata e saranno introdotte leggi a favore delle minoranze”.

P. Pascal Paulus, presidente della congregazione dei Superiori maggiori, spinge per un cambio di atteggiamento: “Il primo ministro spesso si riferisce ai seggi riservati alle minoranze come a dei posti speciali. Noi siamo cittadini come tutti gli altri. Chiediamo che il nuovo governo sostenga le iniziative interreligiose e ci aiuti ad estenderle. Pensate a noi come ad uno di voi”.

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