18/12/2003, 00.00
Vaticano - Stati Uniti
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Fusione nucleare: energia pulita e pacifica?

Washington D.C. (AsiaNews) – I rappresentanti dei paesi che hanno aderito all'ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor, un progetto internazionale di sperimentazione per un Reattore Termonucleare ) si incontrano questo fine settimana per l'assegnazione del premio d'appalto di 10 miliardi di dollari stanziati per realizzare il primo reattore a fusione nucleare esistente al mondo. I luoghi più probabili per la realizzazione del progetto sono Cadarche (Francia) e Rokkasho-mura (Giappone).

I paesi che contribuiscono a finanziare la ricerca sono Stati Uniti, Canada, Unione Europea, Giappone, Cina e Russia. Lo scopo è far avanzare la tecnologia nucleare per giungere a forme di energia pulita e illimitata entro il 2050.

Attualmente gli impianti di energia nucleare usano il processo di fissione, ossia delle reazioni a catena create dalla divisione di atomi, che vengono "controllate" per sprigionare energia. La fusione è il processo inverso, in cui si "fondono" atomi di deuterio (idrogeno pesante) a 100 milioni di gradi, come avviene nel fenomeno delle radiazioni solari.

I tragici eventi di Chernobyl (1986) e il rischioso immagazzinamento di milioni di tonnellate di scorie radioattive residue ricordano però che la paura per catastrofi ambientali è reale. Per questo il progetto del nuovo reattore a fusione è visto come un sostegno alla "cultura della sicurezza".  Anche la fusione ha problemi di sicurezza, ma con essa ci sono meno problemi coi residui.

La fusione nucleare ha già dato risultati apprezzabili, ma per ora solo con esperimenti in scala ridotta, in cui la produzione di energia è durata solo per 5-6 minuti. Un problema ancora insoluto è come incanalare e rendere stabili le altissime temperature per fornire energia a scopo civile e commerciale.

Il progetto ITER è il risultato di anni di ricerca sulla sicurezza nucleare, un tema caro all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA), di cui fa parte anche la Santa Sede. In questi anni il Vaticano ha incitato tutti gli stati membri a "non trasformare vomeri in spade" e a difendere la "cultura della sicurezza" utilizzando l'energia nucleare per scopi di pace.

Lo scorso novembre, una commissione internazionale per la sicurezza ambientale si è riunita presso l'Accademia Vaticana delle Scienze per discutere il problema su scala globale. Le conclusioni dell'incontro – tenutosi a porte chiuse - saranno pubblicate presto. (MS) 

 

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