26/08/2005, 00.00
GIORDANIA
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Giovani ortodossi : "Riscoprire l'identità cristiana nella civiltà araba e islamica"

di Jihad Issa

Amman (AsiaNews) – Il primo Incontro internazionale dei giovani ortodossi si è concluso lunedì 22 nella capitale giordana. L'evento era sponsorizzato dal Comitato centrale dei movimenti apostolici dei giovani ortodossi e si è svolto nella sede dell'Istituto dell'Associazione ortodossa per la formazione catechetica.

Centinaia di giovani , per la maggior parte universitari, hanno partecipato ai 4 giorni di incontri, dibattiti e conferenze sul tema "Cristo al centro delle ferite degli arabi".

I giovani si sono confrontati su vari temi della pastorale giovanile insieme a sacerdoti e vescovi provenienti da tutta la regione. L'argomento principale è stata la situazione dei giovani del Medio Oriente, minacciati dalle crisi sociali e politiche che attraversano la regione. Dopo i lavori i partecipanti hanno stabilito alcune linee guida:

1)     Impegno perchè i musulmani riconoscano piena cittadinanza ai cristiani arabi, e piena libertà alle loro attività, non come frutto di una concessione, ma del riconoscimento della pari dignità, nella comune vocazione storica della regione. La libertà per i cristiani è affermata come un bene anche per l'islam, una condizione per la crescita di un Islam tollerante e più umano. Nello stesso tempo i giovani esigono più coraggio dagli stesi cristiani: "I nostri concittadini musulmani – essi dicono – riconosceranno l'importanza della rifioritura del cristianesimo quando noi cristiani del Medio oriente saremo in grado di uscire dalle catacombe che essi ci hanno indirettamente imposto".

2)       Riscoprire le radici cristiane attraverso lo studio onesto ed impegnato dei testi sacri. Riscoprire anche il contributo dei cristiani alla civiltà araba e islamica e non temere di "partecipare senza paura al cammino attuale [della società] verso la piena realizzazione del Regno di giustizia, libertà e dignità dell'uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio".

3)      Un maggior impegno civile nella società contemporanea, "perché la Terra è lo spazio dove possiamo gustare l'amore di Dio e dei nostri fratelli".

4)      La questione della nazionalità del clero ortodosso, molto spesso greco e non arabo, particolarmente sentita a Gerusalemme "madre di tutte le Chiese";

5) Il rapporto con le autorità religiose, che la tradizione cristiana definisce "icone del Signore", anche nel caso di un loro tradimento degli insegnamenti evangelici.

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