20/03/2023, 13.47
CAMBOGIA
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I media di Phnom Penh accusano il figlio del premier di commercio illegale di legname

Hun Manet, figlio maggiore del primo ministro cambogiano Hun Sen, ha criticato il Cambodia Daily per aver citato un'inchiesta che lo lega a traffici illegali che hanno luogo nelle aree protette al confine con il Laos. Un'indagine indipendente ha però scoperto che il disboscamento delle foreste primarie dipende da un magnate legato al governo noto con lo pseudonimo "Oknha Chey".

Phnom Penh (AsiaNews) - Il generale Hun Manet, figlio maggiore del primo ministro cambogiano Hun Sen, comandante dell’esercito e secondo i commentatori futuro leader del Paese, ha criticato il Cambodia Daily per averlo accusato di essere legato al commercio illegale di legname. Anche il padre oggi ha chiesto al quotidiano in lingua khmer di pubblicare le prove di tali affermazioni “se non ha intenzioni malevole di pubblicare informazioni false”, altrimenti “se non ci sono prove, che apporti immediatamente le dovute modifiche”, ha scritto il premier su Telegram, dopo aver fatto chiudere, il mese scorso, Voice of Cambodia, uno dei pochi media indipendenti che erano rimasti nel Paese.

Secondo quanto riportato da Khmer Times, giornale legato al Partito popolare cambogiano al governo, il Cambodia Daily citava un’inchiesta sulla deforestazione nei distretti di Siem Pang e Sesan della provincia di Stung Treng e pubblicata su Mongabay, sito che si occupa di temi ambientali. 

L’indagine documenta le operazioni di disboscamento nelle aree nel nord della Cambogia da parte della società TSMW e spiega come queste attività siano non solo illegali ma anche legate a “Oknha Chey”, uno pseudonimo che in lingua khmer significa “magnate vittorioso” e che è stato identificato con “un generale militare a tre stelle che lavora anche come alto funzionario del ministero dell’Interno”.

I residenti locali che abitano lungo le rive del fiume Sekong, nella provincia di Stung Treng, al confine con il Laos, hanno raccontato che dopo la costruzione di una strada tra marzo e aprile 2022, decine di camion hanno cominciato ad attraversare il corso d’acqua - solo di notte - trasportando legname proveniente da un’area di 6mila ettari di foresta pluviale primaria che si estende tra i distretti di Siem Pang e Sesan e che “non era protetta al momento dell'inizio del disboscamento”, si legge su Mongabay. 

L’area, tuttavia, era classificata come terreno demaniale, per cui era un crimine disboscare la foresta senza il permesso del governo. La regione fa inoltre parte di un corridoio ecologico gestito dal ministero dell’Ambiente, che a metà febbraio aveva annunciato la creazione di un’area protetta di oltre 110mila ettari e della quale avrebbero fatto parte anche i due distretti della provincia. Tuttavia il governo non ha mai reso noti i confini di queste zone, mentre i dati satellitari confermano che le attività di disboscamento vadano ben oltre i confini della concessione data alla TSMW. L’accesso all’area negli ultimi mesi è stato inoltre limitato dalla creazione di una serie di posti di blocco che impediscono alla popolazione locale di raggiungere le terre.

Gli abitanti del luogo sostengono che le nuove operazioni di disboscamento siano legate a Okhna Chey, nome che hanno sentito in bocca ai taglialegna e ai camionisti venuti a lavorare sul fiume Sekong. Questi, secondo i residenti, provengono perlopiù da province della Cambogia dove la vendita del legname è un’attività redditizia e vendono il legname in Vietnam dove i guadagni sono maggiori. 

Nessuno ha mai saputo con certezza chi si celasse dietro all’identità di Okhna Chey, ma secondo quanto riportato da diversi attivisti ambientali, il nome era già comparso più volte in relazione a indagini sulle attività illegali di disboscamento ed era stato identificato dai giornalisti locali come Meuk Saphannareth, generale a tre stelle legato al primo ministro Hun Sen e suo figlio Hun Manet, nonché vicedirettore del Dipartimento generale delle carceri presso il ministero degli interni. 

L’inchiesta di Mongabay ha confermato l’identità di Meuk Saphannareth mostrando una sua foto al rappresentante di una fabbrica che ha comprato il legname della TSMW e che lo conosceva come Okhna Chey. Allo stesso tempo sono emersi i legami con il premier e suo figlio, ma dopo la pubblicazione dell’inchiesta, Saphannareth ha rimosso dai propri social media le immagini che lo ritraevano con Hun Sen e Hun Manet, così come le foto con la sua famiglia insieme a quello che nel 2019 era stato indicato come amministratore unico della TSMW.

L’attivista Ouch Leng, vincitore del premio ambientale Goldman sostiene che ogni anno che passa “il governo cerca di trarre vantaggio dallo sfruttamento delle foreste", e sembra che le attività di disboscamento illegale aumentino prima di ogni tornate elettorale”. Quest’anno le elezioni sono previste a luglio. 

Leng ha calcolato che Saphannareth potrebbe guadagnare circa 3,75 milioni di dollari per ogni mese di attività di disboscamento. Leng ha commentato dicendo che il segnale del governo ai magnati è chiaro: prendete il legname, prendete i soldi e sostenete il Partito popolare cambogiano.

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