20/01/2007, 00.00
TERRA SANTA
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I pellegrinaggi, concreta solidarietà con i cristiani di Terra Santa

Al termine della loro visita, i vescovi europei e americani del “Coordinamento di sostegno” chiedono ai leader politici di trovare una soluzione all’angoscia degli di israeliani ed alla rabbia dei palestinesi.
 
Gerusalemme (AsiaNews) – I pellegrinaggi in Terra Santa rappresentano per i cristiani che vivono nella regione il modo forse principale per avere un sostegno dai loro confratelli e rappresentano un modo per esprimere concretamente solidarietà. Di qui il nuovo appello a recarsi in Terra Santa lanciato dai vescovi europei ed americani che fanno parte del Coordinamento di sostegno della Terra Santa, che hanno completato ieri il loro pellegrinaggio cominciato il 12 gennaio. In una dichiarazione, i vescovi sottolineano anche “il ruolo moderatore” che i cristiani della regione possono svolgere e che è “essenziale per arrivare alla pace”.
 
Guardando poi al conflitto tra israeliani e palestinesi, i vescovi chiedono “ai leader politici” di trovarvi una soluzione e sottolineano le sofferenze di entrambe le popolazioni. “Gesti audaci – sottolineano – sono necessari per spezzare la spirale dell’angoscia degli israeliani e della rabbia dei palestinesi che dominano l’attuale situazione”. “Sono essenziali – aggiungono – vie per creare sempre più fiducia tra le parti in conflitto”. Per questo si chiede la fine del “trattamento umiliante” imposto dalle autorità israeliane ai palestinesi e si osserva che “è necessaria unità tra i leader palestinesi per negoziare una pace giusta e creare un futuro migliore”.
 
Il gruppo del “Coordinamento” è stato formato a Gerusalemme, su richiesta della Santa Sede, nell'ottobre 1998. Durante la visita del 2006, il vescovo William Kenney aveva suggerito che il Coordinamento concentrasse le proprie attività secondo tre 'P': preghiera, pellegrinaggio, pressione. Tutti i partecipanti si uniscono nella preghiera con i cristiani locali, e quasi tutti sono stati coinvolti personalmente in progetti specifici per offrire un aiuto concreto e si sforzano di presentare la situazione alle autorità politiche e diplomatiche.
 
 Alla visita di quest’anno hanno preso parte vescovi provenienti da Canada, Inghilterra e Galles, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Spagna, Svizzera e Stati Uniti d'America, oltre al Consiglio delle conferenze episcopali europee (CCEE) e alla Commissione degli episcopati dell'Unione Europea (COMECE). Sono inoltre rappresentati Caritas Internationalis, Catholic Relief Services, Pax Christi International, i Cavalieri del Santo Sepolcro, la Pontificia società missionaria, la Radio Vaticana e la Fondazione cristiana ecumenica della Terra Santa.
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