20/12/2003, 00.00
cina - unione europea
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Il Parlamento Europeo blocca ancora la vendita di armi alla Cina

Strasburgo(Asianews/SCMP)- Il Parlamento Europeo ha chiesto all'Unione Europea di mantenere l'embargo di armi verso la Cina, a causa  delle violazione ai diritti umani e le "minacce contro Taiwan"

L'Assemblea dell'Unione Europea ha adottato a grandissima maggioranza una risoluzione che rigetta la proposta  - fatta dalla Cina e da alcuni leader europei, di revocare l'embargo, in atto dai tempi della repressione di Tiananmen nel 1989.

Nella risoluzione indirizzata ai 15 stati membri ed ai 10 futuri, si legge:  "la situazione dei diritti umani nella Repubblica Popolare Cinese è migliorata negli ultimi anni ma rimane insoddisfacente".

"Continua la repressione delle libertà fondamentali, proseguono anche le torture, i maltrattamenti, le violenze verso i malati di Aids, la detenzione arbitraria, un alto numero annuale di condanne a morte, mancanza di rispetto e di protezione per i diritti umanai delle minoranze".

Per tradizione il Parlamento adotta una linea  sempre ferma sui diritti umani; stavolta ha anche aggiunto che la revoca dell'embargo avverrebbe nel "momento sbagliato, viste le minacce cinesi contro Taiwan".

Francia e Germania hanno ambedue chiesto la revoca delle sanzioni e la Gran Bretagna ha detto che revocare il bando sarebbe una cosa solo simbolica.

Al summit tenutosi la settimana scorsa, i capi di governo dell'Unione avevano detto che era tempo di riesaminare la questione.

Il governo di Pechino aveva risposto dicendo che l'embargo "non è in linea con l'ottimo momento di sviluppo delle relazione fra Cina ed Europa". Liu Jianchao, portavoce del Ministero cinese degli Esteri  aveva commentato: "Speriamo che l'Unione Europea possa adottare a breve termine misure che revochino l'embargo".

La Commissione Europea, braccio esecutivo dell'Unione Europea, ha lanciato al riguardo segnali contradditori . Secondo quanto riferito dal portavoce  Reijo Kemppinen, il Presidente della Commissione Romano Prodi ha appoggiato la dichiarazione dei capi dell'Unione Europea. Ma un portavoce di Chris Patten, ex governatore di Hong Kong e attuale Capo delle Relazione Esterne ha detto che prima di revocare l'embargo, la Cina deve "mostrare in modo molto chiaro un progresso nel campo dei diritti umani".(PB)

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