Il card. Czerny tra migranti e sfollati interni del Bangladesh
Il prefetto del Dicastero per lo sviluppo umano integrale in visita pastorale nel Paese per cinque giorni. A Narayanganj ha condiviso un pasto con 600 persone sfollate cristiane. Una di loro: "Ha testimoniato che ci si può rivolgere a Dio nonostante le difficoltà". In programma gli incontri con la comunità Rohingya a Cox's Bazar, bambini e bambine di strada e i leader delle altre religioni.
Dhaka (AsiaNews) - Ieri il card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ha fatto visita al Peter Bhaban Credit Union Center a Modonpur, Narayanganj, vicino a Dhaka, dove ha pregato e condiviso un pasto con circa 600 persone sfollate interne cristiane. L’incontro è stato accompagnato dall’alternarsi di testimonianze, e dall’incoraggiamento spirituale condiviso del porporato, che ha esortato a rimanere saldi nella fede nonostante le avversità.
“Il rappresentante del papa è venuto da noi: è una grande fonte di ispirazione”, ha affermato Ripon Halder, operaio 37enne e leader spirituale, riflettendo sulla visita del cardinale di origini canadesi. “Ha testimoniato che ci si può rivolgere a Dio anche nelle difficoltà. La nostra vita di migranti è difficile. A volte mangiamo al mattino, ma andiamo a dormire affamati la sera”, ha aggiunto. "Tuttavia, è possibile pregare insieme, condividere il poco che abbiamo ed educare i nostri figli”.
Il card. Michael Czernyè arrivato in Bangladesh l’1 novembre per una visita pastorale di cinque giorni, la sua prima nel Paese, uno di quelli più toccati dal fenomeno delle migrazioni. All’arrivo, si è tenuta una cerimonia di benvenuto presso la residenza dell’arcivescovo di Dhaka, mons. Bejoy Nicephorus D’Cruze, dove è stato accolto con fiori e parole calorose: “La sua presenza è una benedizione per la comunità cattolica del Bangladesh. Credo che ci incoraggerà a lavorare più attivamente per uno sviluppo umano inclusivo”.
Parlando con AsiaNews durante il ricevimento, il card. Czerny ha detto: “Sono molto felice di essere qui in Bangladesh. Si tratta di una visita pastorale per incontrare la Chiesa, i suoi leader e soprattutto le persone che essa serve: migranti, bambini di strada e coloro che hanno bisogno della misericordia e della consolazione di Dio”.
Ha sottolineato che il tema della sua visita è la speranza, in linea con l’anno giubilare in corso. “Siamo tutti pellegrini della speranza”, ha detto. “Sono venuto per vedere come la Chiesa in Bangladesh cammina verso una speranza più grande, e come la Chiesa globale può sostenere questo cammino”, ha continuato.
Durante l’omelia nella messa di ieri, 2 novembre, il cardinale Michael Czerny ha tracciato un parallelismo tra le difficoltà dei migranti e il viaggio biblico degli Israeliti. Citando il Salmo 91, ha detto: “Dio, attraverso il suo Spirito, guida e veglia su ogni passo del nostro cammino, specialmente quelli più incerti o difficili”. Ha quindi parlato di “tre movimenti dello Spirito Santo”. “Il nostro andare verso gli altri per portare la salvezza; Dio che si china per riempirci d'amore; e la compagnia divina nei viaggi della vita, guidati silenziosamente ed efficacemente da Lui”.
P. Ajit Victor Costa, che dal 2017 lavora con le persone sfollate a Modonpur, ha raccontato le difficoltà che devono affrontare le famiglie migranti. “Chi lascia la propria famiglia vive nell'ansia e nell’incertezza. Chi porta con sé la propria famiglia spesso subisce discriminazioni nelle case in affitto”, ha spiegato. “Le mogli e i figli, soprattutto le ragazze, subiscono abusi a casa, per strada e a scuola. Anche l’istruzione dei figli è una sfida importante”.
Oltre all’incontro con le comunità sfollate, la visita in Bangladesh del porporato gesuita comprende incontri con la comunità rifugiata dei Rohingya a Cox’s Bazar, con bambini e bambine di strada e con le popolazioni indigene. Incontrerà anche la Conferenza episcopale cattolica del Bangladesh (CBCB), la sua Commissione Giustizia e Pace e altri leader, sia cristiani, sia di altre religioni.
Nato nell'allora Cecoslovacchia nel 1946 e cresciuto in Canada, iMichael Czerny è un gesuita, creato cardinale da papa Francesco nel 2019 . Attualmente è a capo del dicastero responsabile delle questioni globali quali migrazioni, cambiamenti climatici, povertà e crisi umanitarie. Nel viaggio in Asia lo accompagnano p. Joseph Savarimathu, suo segretario, e Francesca Dona, coordinatrice regionale per il continente.
La visita del cardinale mira a promuovere la giustizia climatica, la leadership etica e la riflessione spirituale, trasmettendo al contempo solidarietà al popolo del Bangladesh. La sua presenza può attirare l’attenzione internazionale sulle sfide urgenti del Paese, tra cui la vulnerabilità climatica, le crisi delle popolazioni rifugiate e la povertà. Inoltre, mira anche a rafforzare le relazioni tra Chiesa e istituzioni locali nella promozione dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria e della giustizia sociale, favorendo il dialogo interreligioso e infondendo speranza tra comunità diverse.
Per le persone migranti come Ripon Halder, il messaggio del cardinale ha colpito profondamente. “Ci ha insegnato a non abbracciare tossicodipendenze, a non usare la plastica, e a dare ai nostri figli una buona istruzione. Le sue parole erano piene di saggezza e amore”. Mentre il cardinale continua il suo viaggio in Bangladesh, la sua presenza ricorda che la Chiesa è al fianco delle persone emarginate, offrendo non solo aiuto ma anche speranza radicata nella fede.
20/09/2018 13:14
22/08/2017 14:38








