19/05/2025, 08.53
RUSSIA
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Il dialogo della Russia con il mondo islamico

di Vladimir Rozanskij

Nella capitale della repubblica russa del Tatarstan si è tenuta la XVI edizione del Kazan Forum, piattaforma di collaborazione tra Mosca e i Paesi dell'Oic. Tra i temi discussi i sistemi finanziari digitali per favorire l'utilizzo delle valute nazionali nell'islamic banking e l'uso della tecnologia per la diffusione della cultura islamica.

Mosca (AsiaNews) - Si è tenuto dal 13 al 18 maggio a Kazan, capitale della repubblica russa del Tatarstan, il XVI forum economico internazionale “Russia – Mondo islamico: Kazan Forum”, che si presenta come “una piattaforma ampiamente consolidata di collaborazione economica tra la Russia e i Paesi del mondo islamico”, riunendo i rappresentanti di oltre cento Paesi. Al centro dell’attenzione della manifestazione di quest’anno sono state poste le questioni della digitalizzazione, della banca islamica, delle reciproche relazioni commerciali e delle valute nazionali, delle tecnologie e degli scambi culturali.

Gli esperti osservano che il ruolo degli Stati islamici continua a crescere nell’economia mondiale, e il Kazan Forum si propone come “un centro strategico di dialogo e di formazione di una nuova architettura economica mondiale”. I 57 Paesi dell’Organizzazione per la collaborazione islamica Oic riuniscono oltre un miliardo di persone, e vedono crescere progressivamente il proprio influsso sull’economia mondiale, in particolare con lo sviluppo attivo degli itinerari logistici e di trasporto sulla direttiva Nord-Sud, che unisce la Russia con l’Asia e il Medio Oriente con modernizzazione delle strutture che velocizza gli scambi e apre nuovi mercati. Sono in corso di realizzazione anche molti progetti nell’industria e nell’energia, e i relatori del forum esaltano “il dialogo diretto tra la Russia e il mondo islamico”.

Secondo il vice-premier russo, il tataro Marat Khusnullin, il KazanForum “unisce idee e iniziative basate sui principi del mondo multipolare e della fiducia reciproca”. Quest’anno è stata prestata un’attenzione particolare ai sistemi finanziari digitali, per fornire meccanismi alternativi per i pagamenti internazionali, usando anche le valute nazionali. La direttrice dell’agenzia per lo sviluppo degli investimenti del Tatarstan, Talija Minulina, ha presieduto una conferenza specifica sull’islamic banking, fondato sui principi della Sharia, dedicata all’armonizzazione degli standard di produzione ḥalāl con progetti comuni di investimento e meccanismi di pagamenti senza carichi debitori.

Molto spazio è stato poi assegnato alla tecnologia e alla cultura, con sezioni sull’innovazione, la produzione tecnologica e l’intelligenza artificiale. Una grande mostra è stata allestita sulla “Luce dell’Islam attraverso i secoli”, con manoscritti rari del Corano e oggetti di arte islamica, ma anche con sessioni di moda islamica e turismo culturale. Si è discusso dell’industria della moda nell’Asia sud-orientale e nei Paesi asiatici ex-sovietici, confrontando le migliori pratiche di sviluppo del turismo religioso, e vi sono stati spazi di confronto sull’arte della calligrafia islamica e del cinema in contesto islamico.

La autorità del Tatarstan hanno offerto escursioni al Cremlino di Kazan, alla grande moschea Kul-Šarif e ad altri musei e luoghi storici della regione, erede dell’Orda d’Oro dei tatari convertiti all’islam nel XIV secolo, inglobando anche l’eredità dei Bulgari del Volga, che hanno festeggiato due anni fa i 1.100 anni di assunzione della fede musulmana. Si sono incontrati anche i ministri della cultura dei Paesi dell’Oic, insieme ai delegati di altri 17 Stati e di molte organizzazioni internazionali, sottolineando la grande diversità delle relazioni culturali, come ha osservato la ministra della cultura del Tatarstan, Irada Ajupova, secondo cui “il grande tema è stato quello della conservazione dell’identità e della molteplicità, nelle condizioni del nuovo mondo multipolare”, rispettando le tradizioni di ciascun popolo insieme all’apertura a nuove forme di cooperazione.

Lo stesso presidente russo Vladimir Putin ha inviato un messaggio al forum, mettendo in rilievo “l’importanza della formazione di un’architettura economica mondiale” che aiuti lo sviluppo comune e sia reciprocamente sostenuto dei Paesi del Sud globale, prendendo le distanze dalle “pretese egemoniche degli occidentali settentrionali”. Il Tatarstan deve diventare il “motore di una grande aggregazione tra le tante regioni della Federazione russa e gli Stati islamici a livello internazionale”, connettendosi ai programmi del gruppo dei Paesi Brics, riunitosi proprio a Kazan nel 2024.

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