28/06/2004, 00.00
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Il patriarca caldeo: "Grazie a tutti, ma soprattutto al Papa"

Messaggio di Sua B. Emmanuel Delly, patriarca caldeo di Baghdad per il ritorno della sovranità agli irakeni: "Abbiamo bisogno di tutti".

Baghdad (AsiaNews) – "È una giornata di festa ed è un giorno memorabile: il governo torna in mano agli irakeni". Il patriarca dei caldei cattolici Emmanuel Delly è contento dell'avvenuta cerimonia della consegna del potere al governo irakeno ad interim. E chiede ad AsiaNews di diffondere il suo messaggio: "Abbiamo ancora bisogno di tutta la comunità internazionale, dell'Onu e della vostra preghiera. Gli irakeni sono una sola famiglia: caldei, sciiti, sunniti, mazdaici, ecc.. Ma abbiamo bisogno di voi per costruire la pace in Iraq ". E ringraziando "tutti coloro che hanno collaborato a questa consegna, mons. Delly dice che "Fra tutte le persone, gli irakeni non dimenticheranno mai quello che il Papa ha fatto per l'Iraq".

 

Raggiunto per telefono a Baghdad, mons. Delly, ha detto ad AsiaNews: "Siamo contenti di questa consegna del potere ai loro legittimi proprietari, cioè gli irakeni. Essi desiderano governare il paese da sé e sono capaci di farlo. Ringraziamo il Signore che questo giorno sia arrivato senza alcuna difficoltà, perfino 2 giorni prima del giorno designato. È un giorno memorabile…Tutti gli irakeni siamo contenti. Ci sono certo persone che sono violenti, che creeranno ancora difficoltà, ma speriamo che prima o poi si convincano che tutto questo è per il bene del popolo irakeno. Non sappiamo se la sicurezza migliorerà, ma siamo ottimisti.

Io vorrei ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per far giungere questa consegna, tanto desiderata dal popolo irakeno. Ringraziamo tutti per ciò che hanno fatto per l'Iraq e per ciò che stanno facendo. Per ricostruire il nostro paese, rovinato da tanti anni, abbiamo ancora bisogno dell'appoggio di tutte le nazioni del mondo, delle Nazioni Unite.

Ma occorre ricostruire prima di tutto l'animo e lo spirito di tutti coloro che hanno sofferto e che soffrono ancora. Per questo il mio pensiero principale è di chiedere non solo l'aiuto materiale e l'appoggio da tutto il mondo, ma anche la preghiera perché il Signore ci dia la pace, la tranquillità, la sicurezza che ci manca fino a questo momento. Lo chiediamo al Signore e agli uomini mossi dal Signore.

Vi chiedo di pregare per l'Iraq e per tutti gli irakeni. Ve lo chiediamo ardentemente, perché il Signore ci accompagni. Dio ama l'Iraq, ama questo grande popolo fin dai tempi di Abramo.

Proprio ieri abbiamo celebrato la festa di Maria Nostro soccorso. Lei ci ha aiutati in passato e ci aiuterà anche per le difficoltà che ci attendono.

Speriamo che tutte le preghiere del mondo ci aiutino.  Fra tutte le persone, gli irakeni non dimenticheranno mai quello che il Papa ha fatto per l'Iraq.

Voglio anche salutare i nostri cari italiani, così aperti a tutto il mondo. Abbiamo bisogno di tutti, anche dei soldati, ognuno con il suo compito. Gli irakeni sono una sola famiglia: caldei, sciiti, sunniti, yazid, mazdaici, ecc.. Ma abbiamo bisogno di voi per costruire la pace in Iraq. Occorre non dimenticare che dobbiamo portare la pace non solo in Iraq, ma anche nel resto del mondo, in Palestina, in Africa… Siamo una sola famiglia e Dio è nostro padre; la Chiesa è nostra madre.

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