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01/09/2025, 11.42
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Il premio Magsaysay a p. Villanueva, il prete degli orfani della 'guerra alla droga'

di Santosh Digal

Annunciati i premiati del Nobel asiatico 2025, ispirato all'ex presidente di Manila. Riconosciuto l'impegno per gli ultimi del sacerdote, tra i più noti oppositori della sanguinosa politica di Duterte che ha causato migliaia di morti nel Paese. Lui stesso è l'esempio della possibilità concreta di cambiare vita. Card. David: "Esempio di fede che agisce nell'amore". Il riconoscimento anche a Shaahina Ali, attivista maldiviana, e all'ong indiana Educate Girls. 

Manila (AsiaNews) - Tra i tre vincitori annunciati ieri del premio Ramon Magsaysay 2025 - più alto riconoscimento asiatico conferito per la prima volta nel 1958 e paragonato al Nobel, che celebra la grandezza di spirito e la leadership trasformativa incarnate dal suo omonimo - c’è p. Flaviano Antonio L. Villanueva, sacerdote cattolico filippino che aiuta migliaia di persone svantaggiate e senza fissa dimora a ritrovare la loro dignità, nell’area metropolitana di Manila. La Ramon Magsaysay Award Foundation (RMAF) - organizzazione indipendente con sede nella capitale filippina - l’ha comunicato nel giorno del 118esimo anniversario della nascita del presidente Magsaysay.

Gli altri due vincitori sono la ong indiana Foundation to Educate Girls Globally (FEGG), detta anche “Educate Girls”, e Shaahina Ali delle Maldive, ambientalista filippino-maldiviana nota per la sua lotta contro l’inquinamento da plastica. P. Flaviano Antonio L. Villanueva, della Società del Verbo Divino (SVD), è noto per essere un difensore dei diritti umani, oppositore dell’ex presidente Rodrigo Duterte e della sua guerra alla droga. Accettando il Premio Ramon Magsaysay 2025, ha dichiarato: “Accetto questo onore a nome dei senzatetto e delle coraggiose vedove e orfani vittime della guerra alla droga. La loro resilienza tra le ceneri dell'ingiustizia è una rivelazione: da un mondo frammentato può ancora nascere uno spirito meraviglioso”. I premi saranno consegnati il 7 novembre 2025 al Metropolitan Theater di Manila.

L’operato innovativo nell’affrontare le ingiustizie di genere nell’istruzione nelle zone più rurali e remote dell’India della Foundation to Educate Girls Globally (FEGG) ha creato un effetto a catena che migliora la vita delle famiglie, delle comunità e dell’intera società. Nata nel 2005, ha portato ragazze non istruite in classe e ha lavorato per mantenerle fino a quando non fossero in grado di acquisire competente per l’istruzione superiore e l’occupazione retribuita, per combattere gli stereotipi culturali.

Shaahina Ali è un’attivista ambientale e ambientalista delle Maldive che si occupa della salvaguardia dei fragili ecosistemi marini del suo Paese. Col tempo ha notato la mancanza di un’adeguata gestione dei rifiuti, che ha portato tonnellate di spazzatura, in particolare plastica, smaltita a caso. Con l’ong Parley Maldives supervisiona un piano per intercettare e ridisegnare le materie plastiche (AIR), per un ambiente migliore. L’organizzazione intraprende massicce pulizie, programmi educativi e iniziative di riciclaggio che non solo hanno catturato gran parte dei rifiuti fisici, ma sono riusciti a cambiare la mentalità.

P. Villanueva, popolarmente chiamato “Padre Flavie”, aiuta le persone più vulnerabili fornendo loro cibo, vestiti e un posto dove vivere, restituendo loro la dignità umana con le sue convinzioni cristiane. Sostiene anche le persone i cui cari sono stati uccisi negli omicidi extragiudiziali legati alla lotta alla droga. Famigliari che spesso non possono permettersi di fornire loro una sepoltura adeguata. È un sacerdote che crede che la devozione non si trovi nelle sale del potere e del lusso, ma nelle strade, tra l’umanità più povera e trascurata.

Nel 2015 ha aperto l’Arnold Janssen Kalinga Center a Manila per offrire “assistenza e servizi dignitosi” alle persone povere e svantaggiate. Ha aiutato migliaia di persone filippine che vivono ai margini della società, di diverse età e provenienza, comprese quelle che potrebbero aver fatto uso di droghe o aver commesso reati minori. Il premiato ritiene che meritino una seconda possibilità per vivere una vita dignitosa, indipendentemente dal passato.

In realtà, la redenzione e la rinascita che propone Villanueva, le ha vissute anzitutto lui. Ha ammesso di aver fatto uso di droghe dall’età di 14 anni fino al 1995, quando ha cambiato vita e si è offerto volontario come missionario laico a Bicol. Nel 1998 è entrato in seminario e nel 2006 è diventato sacerdote. Villanueva usa questo incredibile cambiamento per dimostrare che anche le persone più smarrite possono trovare salvezza, e un nuovo inizio.

Villanueva ha anche guidato la ricerca dei corpi delle persone uccise nella “guerra alla droga” di Rodrigo Duterte, che ha causato la morte di migliaia di persone nelle Filippine. Villanueva ha raccolto risorse per aiutare le famiglie a seppellire i defunti, pagando l’esumazione dei corpi, la loro cremazione e sepoltura, e il loro trasferimento in un luogo adeguato, come il Dambana ng Paghilom (Santuario della Guarigione), primo colombario commemorativo del Paese dedicato alle vittime della guerra alla droga. 

È un luogo dove sia i vivi che i morti possono trovare pace e guarigione, dicono coloro che lo visitano. L’incipit fu proprio di Villanueva, che non solo ha aiutato le vedove e gli orfani a sentirsi meglio, ma li ha anche aiutati a continuare a vivere una vita produttiva. Villanueva afferma: “Ho sentito un forte legame con le vedove”. E ancora: “Si trovavano in una situazione difficile perché avevano perso la persona che portava denaro alla loro famiglia”.

Come previsto, il ministero profetico e attivista di Villanueva ha attirato l'ira delle autorità. Nel 2020, lui e altre otto persone, tra cui un altro sacerdote cattolico, sono stati accusati di sedizione. L'accusa è stata ritirata nel 2023, ma le minacce di morte non sono mai cessate. Dopo questi eventi, Villanueva era ancora più determinato a lottare per le persone povere. Egli ribadisce che la giustizia trascende il dominio legale: “La giustizia può assumere molte forme, tra cui ritrovare la propria autostima e perdonare se stessi”.

Villanueva non si limita a predicare, ma utilizza anche le sue capacità manageriali per capire di cosa avessero bisogno i suoi fedeli. Scoprì che i poveri avevano bisogno di qualcosa di più del semplice cibo: avevano bisogno anche di dignità. Cominciò a offrire docce alle persone senza fissa dimora come modo letterale e simbolico per purificarli e prepararli a un nuovo inizio nella vita, seguendo l’esempio del defunto papa Francesco. Fece loro promettere che “come sono stato accudito, così accudirò gli altri con gioia”. Questo rese ancora più grande il cerchio della carità cristiana.

Villanueva è stato scelto come vincitore del 67esimo Premio Ramon Magsaysay perché ha dedicato tutta la sua vita alla lotta per i diritti delle persone oppresse. Ogni giorno dimostra che tutte le persone possono ritrovare la dignità. Il cardinale Pablo Virgilio Siongco David, presidente della Conferenza episcopale cattolica delle Filippine, ha elogiato padre Flaviano per la vittoria, definendolo “audace profeta del nostro tempo”. Per il cardinale David, la “testimonianza di Villanueva incarna lo spirito degli insegnamenti sociali della Chiesa e l'invito del Vangelo a difendere la sacralità della vita". "La Ramon Magsaysay Award Foundation non avrebbe potuto scegliere un servitore-leader più adatto - ha aggiunto - per ispirare l'Asia e il mondo con una fede che agisce nell'amore”.

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