10/06/2025, 08.57
RUSSIA
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Il turismo religioso in Russia

di Vladimir Rozanskij

In seguito alla rottura con l'Occidente una grande percentuale di viaggiatori russi si è riversata sul turismo interno, dove le mete religiose e quelle artistiche ad esse collegate assumono sempre più importanza. In questo quadro gli operatori locali stanno rilanciando le vie dei pellegrinaggi a piedi a partire da quella di 70 chilometri che unisce Mosca alla Lavra della Trinità di San Sergio.

Mosca (AsiaNews) - Si è tenuto a Mosca il forum turistico internazionale dal titolo Putešestvuj! (“Viaggia!”) nel salone Atom della grande fiera Vdnk della capitale russa, dedicato in modo particolare al pellegrinaggio e al turismo religioso, con la partecipazione della commissione del patriarcato ortodosso di Mosca per lo sviluppo del pellegrinaggio e dell’esposizione delle sante reliquie, presieduto dal metropolita di Pskov, Matfej (Kopylov).

Sono state riportate alla discussione comune le conclusioni del I congresso internazionale Edinenie (“Unione”), che si è tenuto lo scorso 16-17 maggio nel centro di pellegrinaggi del monastero della Dormizione delle Grotte di Pskov, l’unico rimasto aperto anche ai tempi sovietici, rimanendo meta di pellegrinaggi sotto il regime ateista. È il monastero in cui si era formato il giovane Tikhon (Ševkunov), il “padre spirituale” di Vladimir Putin, che dopo alcuni anni come metropolita dell’eparchia russa occidentale di Pskov, oggi è il metropolita-simbolo della Crimea, terra del primo battesimo del principe Vladimir della Rus’ di Kiev, collegando quindi le devozioni antiche e moderne dei fedeli della Chiesa ortodossa russa.

Si è cercato di mettere in evidenza le strategie di sviluppo del pellegrinaggio in tutta la terra russa, una tradizione molto importante per il cristianesimo da Kiev a Mosca, e fino alle terre più lontane e settentrionali della Russia europea e perfino della Siberia. Al forum sono state analizzate le possibilità di collaborazione con le strutture del turismo commerciale, che in questi anni ha vissuto una grande trasformazione in seguito alla rottura delle relazioni con i Paesi europei e l’Occidente in generale. Oltre a una quota di cittadini facoltosi che si possono permettere di visitare località esotiche dell’Asia o dell’America latina, una grande percentuale di viaggiatori russi si è quindi riversata sul turismo interno, dove le mete religiose e quelle artistiche ad esse collegate assumono sempre più importanza.

Verrà proposto un piano complessivo di collaborazione con le autorità federali e regionali, individuando tutti i possibili itinerari prettamente religiosi, ma anche facendo convergere gli aspetti devozionali con quelli artistici e ricreativi. Verranno ripresi i percorsi più tradizionali come l’Anello d’Oro delle cittadine più antiche della Rus’, nel raggio di 200 chilometri intorno a Mosca, cominciando dalla città di Vladimir che fu capitale della Rus’ nella seconda metà del XII secolo, sostituendo Kiev e preparando il futuro trasferimento a Mosca, che si è poi realizzato nel XIV secolo. Questa ed altre località verranno riproposte con un programma di modernizzazione di trasporti e infrastrutture, comprese le vie da percorrere a piedi come pellegrinaggio, in sicurezza e con attrezzature di sostegno lungo il cammino.

Quello dei sentieri per pellegrini e camminatori è diventato in generale il nuovo formato su cui concentrarsi particolarmente, considerate le difficoltà di preservare tali itinerari dalla variabilità atmosferica. I pellegrinaggi in Russia si svolgono prevalentemente in primavera ed estate, ma vi sono anche gruppi che cercano di attraversare le distese innevate, usando perfino piccole imbarcazioni nel periodo del disgelo, quando tanti terreni si trasformano in laghetti e stagni di varia dimensione. Su questo aspetto in particolare ha riferito il dirigente del progetto “La strada verso la Lavra”, Evgenij Orudžev, che cura il percorso del principale pellegrinaggio tradizionale, quello dei 70 chilometri che separano Mosca dalla Lavra della Trinità di S. Sergio, dove si custodiscono le spoglie del più importante patrono della Santa Russia moscovita, S. Sergij di Radonež, e dove di recente è stata riportata l’icona della SS. Trinità dipinta dal grande iconografo Andrej Rublev, trasferendola dalla Galleria Tretjakov di Mosca per volontà del patriarca Kirill, dopo molte polemiche. Proprio in occasione della festa della Trinità, che nel calendario russo coincide con la Pentecoste, il forum ha esaltato il valore della visita alla Lavra, santuario e meta preferita di tutti i russi lungo tutto l’anno.

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