30/03/2022, 12.50
CINA
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Impennata contagi Covid: Shanghai anticipa l’estensione del lockdown

di John Ai

Oggi quasi 6mila casi nella città più popolosa del Paese. La rigida politica “zero-Covid” di Xi Jinping rischia di avere enormi costi per il governo. Video e commenti online mostrano le proteste della  gente contro le restrizioni, che hanno fatto mancare cibo e beni di prima necessità.

Roma (AsiaNews) – In anticipo di due giorni, le autorità di Shanghai hanno esteso il lockdown per il Covid-19  ad aree cittadine prima escluse. La situazione sanitaria nella megalopoli cinese, con 26 milioni di abitanti la più popolosa della Cina, è in peggioramento: oggi si sono registrati quasi 6mila casi di contagio.

La città è entrata in isolamento parziale il 28 marzo. Doveva limitarsi alla parte a est del fiume Huangpu fino al primo aprile. Da quel momento le restrizioni dovevano interessare la sua sezione occidentale fino al 5 aprile. Le persone nelle zone in quarantena devono rimanere, mentre il sistema di trasporto pubblico è sospeso. Previsti anche test diagnostici a tappeto per tutta la popolazione.

Per far fronte all’emergenza, l’amministrazione locale ha accelerato la costruzione di strutture temporanee di quarantena e attrezzato stadi e altri complessi d’intrattenimento come ospedali temporanei. Video online mostrano che centinaia di persone sono tenute in isolamento in una sala espositiva. I media ufficiali dicono che al momento migliaia di pazienti sono ricoverati in strutture mediche di fortuna.

Allo scoppio della nuova ondata pandemica, dovuta alla diffusione della variante Omicron, Shanghai ha risposto con chiusure solo parziali, nel tentativo di evitare un impatto negativo sull'economia. Il lockdown quasi totale deciso in questi giorni dalle autorità cittadine è in linea con la politica “zero-Covid” di Xi Jinping, che rischia di avere enormi costi per il governo cinese.

Poco prima del blocco, gli abitanti di Shanghai hanno inondato supermercati e drogherie per acquistare beni di prima necessità. Commenti online accusano la leadership di aver ignorato i bisogni della gente, in alcuni casi impossibilitata a comprare viveri.

Nel frattempo, i principali ospedali di Shanghai hanno chiuso i servizi ambulatoriali e molti pazienti non possono reperire medicine. Caixin riporta che Zhou Shengni, infermiera dell'Ospedale cittadino orientale, ha sofferto di asma acuta ed è morta dopo essere stata respinta da diversi ambulatori.

Il 26 marzo, le autorità locali avevano detto che la città non avrebbe adottato il lockdown; la polizia ha arrestato persino due persone per aver messo in giro voci su una imminente chiusura.

Le rigide restrizioni hanno messo a dura prova la pazienza dei residenti. Su internet circolano video di persone che protestano e gridano alla polizia di togliere il blocco alle loro aree.

Il governo cittadino ha permesso alle aziende di continuare a operare in "bolle", con i lavoratori obbligati rimanere nelle fabbriche. Quella locale di Tesla ha sospeso il funzionamento dal 28 marzo. Reuters ha riferito invece che i dipendenti di General Motors hanno dormito sul pavimento dello stabilimento per garantire le consegne.

Secondo il Wall Street Journal, anche se le fabbriche possono funzionare, la catena di approvvigionamento e la logistica sono ostacolate dal lockdown, e molti stabilimenti non sono in grado di trasportare i loro prodotti. Il porto di Shanghai ha dichiarato di continuare le operazioni malgrado il blocco. Seatrade Maritime News ha rivelato però che i servizi di trasporto sono gravemente colpiti e i magazzini portuali restano chiusi.

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