09/11/2005, 00.00
CINA
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In Cina aumentano i reati bancari

Scoperti reati per oltre 1 miliardo di yuan nei primi 9 mesi del 2005. Grandi perdite, specie per prestiti sbagliati. Probabile una riforma del settore con minori poteri ai dirigenti.

Pechino (AsiaNews/Scmp) – Scoperti 894 casi di reato nelle banche per un valore di oltre 1 miliardo di yuan, nei primi 9 mesi del 2005: un terzo in più rispetto allo stesso periodo del 2004.

E' il risultato dei maggiori controlli disposti dal governo sul settore bancario. Le banche cinesi sono spesso in perdita, specie per finanziamenti sbagliati. Pechino vuole riformare il settore, anche perché entro la fine del 2006 deve aprire il mercato alle banche estere, come conseguenza dell'ingresso nell'Organizzazione mondiale del commercio. Al momento vi sono  nel paese 189 banche e oltre 30 mila istituti di credito cooperativo. Ma il 55% di un mercato di 30 trilioni di yuan è controllato dalle "4 grandi" - la Banca cinese per la costruzione, la Banca agricola di Cina, la Banca per il commercio e l'industria di Cina e la Banca di Cina – tutte di proprietà statale.

La Commissione per il controllo delle banche cinesi (Ccbc) riferisce che sono stati condannati 892 impiegati bancari – erano stati 668 nei primi 9 mesi del 2004 – per reati che vanno dall'impossessamento del denaro pubblico (per le banche di proprietà pubblica) alle truffe concordate con clienti a danno dell'istituto di credito. Il 40% erano funzionari di alto livello. Il 70% (613 casi) sono emersi da controlli interni degli istituti. Tra luglio e settembre sono stati scoperti 84 casi di valore superiore a 1 milione di yuan, 8 in più che il trimestre precedente. Segno – dicono gli esperti - che il fenomeno è diffuso e che i controlli  non dissuadono ancora i funzionari disonesti.

Nelle banche di proprietà governativa sono emersi 199 casi per un valore di 246 milioni di yuan, 86 casi e 397 milioni in meno rispetto ai 3 mesi precedenti.

I progetti di riforma devono fare i conti con questa diffusa criminalità, sintomo di scarsa organizzazione imprenditoriale e di insufficienti controlli interni sui dirigenti. In agosto Liu Jinbao, già capo della branca di Hong Kong della Banca di Cina, è stato accusato di corruzione e sospeso. In marzo Zhang Enzhao, presidente della Banca cinese per la costruzione, è stato pure accusato di corruzione e sostituito. Sempre a marzo è emersa una truffa di 115 milioni di yuan che coinvolge ben 43 funzionari della Banca agricola di Cina, sezione della Mongolia Interna.

Shen Xiaoming, vice direttore del Dipartimento per la supervisione della Ccbc, ritiene necessario diminuire i poteri dei dirigenti delle banche, che a tutt'oggi possono prendere decisioni e concedere elevati prestiti senza alcun controllo. Le grandi banche adotteranno – ritiene Shen – la procedura delle banche straniere, che delegano le decisioni importanti a organi collegiali. (PB)

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