13/12/2022, 13.46
INDIA
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In Kerala divorzi anche nel primo anno di matrimonio

di Nirmala Carvalho

L'Alta Corte di Kochi ha annullato una legge del 1869 che per i matrimoni cristiani imponeva un periodo di separazione prima della richiesta. Equiparati alle regole per le nozze delle altre comunità religiose. P. Babu Joseph: "Comprensibile da un punto di vista legale ma avrà conseguenze anche sociali. La Chiesa continuerà a fare il possibile per salvare ogni matrimonio".

Kochi (AsiaNews) - L'Alta Corte del Kerala ha annullato una disposizione di una legge indiana sul divorzio risalente al 1869 e applicabile ai soli matrimoni cristiani, che imponeva un minimo di un anno di separazione prima di chiedere il divorzio consensuale. La norma stabiliva originariamente un periodo di due anni, ma era già stato ridotto a un solo anno nel 2010 da una sentenza della stessa Corte. Con un verdetto emesso il 9 dicembre ora le regole sono state parificate a quelle che regolano il matrimonio e il divorzio tra le altre comunità, come quelle sul matrimonio indù.

La Corte ha riconosciuto che il legislatore aveva imposto saggiamente un periodo di separazione, come salvaguardia generale contro decisioni impulsive che possono essere prese dalle parti per separarsi. Tuttavia i giudici ne hanno messo in discussione la costituzionalità. “Siamo costretti a constatare - osservano - che la legge non prevede alcun rimedio in caso di condizioni eccezionali e depravate che consentano al coniuge di rivolgersi ai tribunali per eliminare il periodo minimo”. Di qui - sostengono - la necessità di “attenuare il rigore” per garantire “essenzialmente un rimedio giudiziario efficace nei casi di eccezionale difficoltà per le parti. La negazione di questo rimedio ai cristiani ci preoccupa”.

Parlando ad AsiaNews, il verbita p. Babu Joseph, già portavoce della Conferenza episcopale indiana (Cbci), ha commentato: “Questa sentenza rischia di avere un effetto a cascata sull'approccio della comunità cristiana al matrimonio e al divorzio. Nonostante l’Alta Corte abbia ragione dal punto di vista giuridico, il matrimonio nella comunità cristiana e in alcune altre comunità religiose non è solo un contratto legale: assume anche un carattere sacramentale e quindi devono essere fatti tutti gli sforzi per salvaguardarne la santità prima di ricorrere al divorzio”.

“Questo - aggiunge - era il vero intento della disposizione che prevedeva un periodo di un anno prima che una coppia, di comune accordo, potesse chiedere il divorzio. Il verdetto accelererà certamente il processo per chi lo desidera, ma ci saranno anche ripercussioni individuali e sociali che vanno tenute presente. La Chiesa - conclude p. Joseph - ha sempre sostenuto e continua a sostenere la santità del matrimonio e farà tutto il possibile per salvarlo piuttosto che lasciarlo cadere a pezzi”.

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