04/08/2006, 00.00
India
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India, la Chiesa "deve ascoltare ed essere ascoltata con più attenzione"

di Nirmala Carvalho

Al termine della conferenza nazionale per l'informazione organizzata dalla Commissione episcopale per le comunicazioni sociali, mons. Gracias definisce essenziale che i valori culturali cristiani possano permeare la società multiculturale indiana.

Delhi (AsiaNews) – Gli strumenti di informazione "sono un dono speciale che Dio ha fatto all'umanità" e per utilizzarli al meglio "la Chiesa deve riconoscere la loro importanza ed educare religiosi e laici all'uso dei mezzi utili per il suo sviluppo" così che "l'interesse che da sempre porta avanti nei confronti della difesa della società e dell'evangelizzazione si arricchisca di una nuova arma".

E' questo il senso del discorso inaugurale pronunciato da mons. Oswald Gracias, arcivescovo di Agra e presidente della Commissione episcopale indiana per le comunicazioni sociali, in occasione dell'apertura della conferenza nazionale per l'informazione, che si è svolta a Delhi dall'1 al 3 agosto.

"E' essenziale – dice il presule ad AsiaNews – che i valori culturali cristiani possano permeare la nostra società: ancora più necessario nel caso dell'India, che vanta una ricca tradizione multiculturale e multireligiosa. E' arrivato il momento che la Chiesa indiana dia una risposta tempestiva, appropriata e competente a ciò che succede alla società".

"La Chiesa – aggiunge – tramite il suo ministero delle comunicazioni sociali dovrebbe contribuire in maniera costruttiva a propagare tutto ciò che di buono e vero viviamo oggi. E' importante che essa sia la voce ma anche l'interprete tramite cui ascoltare gli eventi dal punto di vista della fede e dei valori del Vangelo".

I partecipanti alla conferenza – vescovi, sacerdoti e laici – hanno siglato in conclusione un documento programmatico che da un lato riecheggia l'invito di mons. Gracias a modernizzare la visione dei media e dall'altro propone spunti per la concreta attuazione di questo obiettivo.

"Noi crediamo – si legge nel testo – che la Chiesa debba parlare con più forza nel Paese. Essa è parte inalienabile e significativa della società, ma ha bisogno di ascoltare ed essere ascoltata con più attenzione, di modo che possa dare voce e raccogliere il grido degli uomini comuni, con particolare attenzione per i dalit, i tribali ed in generale le classi sociali più basse ed emarginate".

Il documento suggerisce di fondare uffici di comunicazione sociali ovunque possibili, collegati con la rete dei media professionali, puntando sulla formazione professionale dei giovani.

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