06/03/2009, 00.00
INDONESIA
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Indonesia a rischio recessione. Meno 30% nelle esportazioni

di Mathias Hariyadi
Per il 2009 previsioni di crescita non superiori al 4%. Il calo nell’export aggrava la disoccupazione: ad agosto 2008 quasi 10 milioni senza lavoro, ma le cifre sono destinate a crescere. Ministro delle finanze invoca misure urgenti per frenare il deprezzamento della moneta.

Jakarta (AsiaNews) – In Indonesia cresce il rischio di recessione. A lanciare l’allarme sono gli esperti della Banca centrale (Bi): per il 2009 essi prevedono un tasso di crescita non superiore al 4%, a causa della rapida diminuzione nel volume delle esportazioni e ai prestiti insoluti.

La recessione economica è dovuta a una serie di fattori, il primo dei quali è il crollo nell’export che registrerà  - secondo le previsioni - un calo del 30% tra gennaio e aprile del 2009: l’industria manifatturiera e i beni all'ingrosso sono fra i più in crisi. Toto Dirgantoro, segretario generale dell’Associazione indonesiana degli esportatori, riferisce che i settori più colpiti sono l’olio di palma, il tessile, le calzature, la gomma, l’abbigliamento, i prodotti ittici e l’arredamento. Al calo delle esportazioni è legato anche l’aumento dei disoccupati: ad agosto 2008 erano 9,38 milioni le persone senza lavoro, ma le cifre sono destinate a crescere in futuro.

La caduta dei prezzi ha spinto Cina e Pakistan ad annullare i contratti firmati nel 2008; l’Associazione indonesiana del tessile conferma una riduzione forzata nelle esportazioni, conseguenza di un declino pari al 20% nel volume totale degli affari, rispetto a un valore iniziale di 10,48 miliardi di dollari. L’industria tessile è il settore che fornisce il maggior numero di forza lavoro del Paese, con 3,5 milioni di operai suddivisi in più di 4500 fabbriche.

L’Ufficio nazionale di statistica (Bps) indica che nel gennaio scorso si è avuto il calo più significativo nell’export, con una diminuzione del 17,7%. È il dato peggiore fra gli indici mensili degli ultimi 22 anni. I settori più colpiti quello petrolifero e del gas (- 23,85%); il declino negli altri comparti si attesta al 16,67%.

Sri Mulyani, Ministro indonesiano dell’economia, lancia infine l’allarme per la perdita di potere d’acquisto della rupia indonesiana, in calo di 12,033 punti sul dollaro Usa. Egli invoca misure protezionistiche a difesa della moneta, per evitare ulteriori deprezzamenti. Per far fronte alla crisi ed evitare il pericolo di un crollo finanziario, l’Indonesia ha ottenuto un prestito di 5,5 miliardi di dollari Usa da Australia (1 miliardo), Giappone (1,5 miliardi), Banca Mondiale (2 miliardi) e Banca asiatica per lo sviluppo (1 miliardo).

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