Influenza aviaria a rischio epidemia globale
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in guardia la comunità internazionale sulla minaccia dell'influenza aviaria. Se essa si combina con l'influenza umana, si rischia una epidemia globale. Intanto la temibile influenza dei polli si è diffusa anche in Laos e Cambogia causando gravi perdite economiche nell'Asia orientale e sud-orientale. Cresce anche il numero delle vittime. In Thailandia, un bambino di 6 anni della provincia di Phitsanulok è morto questa mattina a causa del virus. Kenchai Nenjan questo è il nome del bambino era in terapia intensiva dal 16 gennaio. È la seconda vittima dell'influenza aviaria in Thailandia dopo che un altro bambino di 6 anni, Captan Boonmanut, è morto lunedì 26. Il padre, Chanmnan Boonmanut, un contadino della provincia di Kanchanaburi, ha accusato il governo di aver nascosto l'epidemia senza dare informazioni necessarie che avrebbero potuto salvare la vita del bambino. La Thailandia ha già eliminato circa 10 milioni di polli e si prepara a ospitare domani un incontro dei ministri dei paesi asiatici coinvolti dalla crisi e dei maggiori importatori di pollame (UE e Stati Uniti). Dopo UE, Giappone, Cina, Singapore anche il Sudafrica ha deciso oggi di bloccare le importazioni di pollame dalla Thailandia.
Anche il governo indonesiano è accusato di aver nascosto la presenza del virus per salvaguardare l'industria del pollame e le esportazioni. Marthen Malore, veterinario e ricercatore presso l'Istituto di Agricoltura di Bogor, ha detto di aver individuato lo scorso novembre casi di infezione da H5N1 in alcuni allevamenti di polli a Banten, a Giava orientale. Il direttore generale del Dipartimento di zootecnia, Sofjan Sudardjat, informato della situazione, ha preferito non diffondere la notizia visto che il virus appartiene al tipo A, che non si può trasmettere all'uomo.
In Laos, ieri è risultato positivo al virus un allevamento di polli della zona intorno alla capitale Vientiane, dove secondo la Fao di recente sono morti almeno 700 polli. Non ci sono casi di contagio umano. Diderik de Vleeschauwer, portavoce della Fao, ha detto che le autorità hanno inviato alcuni campioni in Thailandia e i risultati saranno pronti nei prossimi giorni. Singkham Phounvisay, direttore del Dipartimento di Zootecnia, ha dichiarato che non è stato ancora identificato il virus con precisione. Secondo le autorità laotiane la causa della morte dei polli non è il virus H5N1. Ad ogni modo il governo ha messo in atto alcune misure preventive: identificazione degli allevamenti contagiati, distribuzione di tute di protezione agli allevatori, raccolta quotidiana di informazioni.
Due nuovi casi sospetti di contagio umano si registrano oggi in Cambogia. Un uomo e un ragazzo, di una zona a nord di Phnom Penh, hanno manifestato una febbre anomala dopo che i loro cigni erano morti la settimana scorsa. Sottoposti ad analisi del sangue, sono risultati positivi al virus H5N1,.
La Cambogia è il terzo paese a riportare casi di infezione umana dopo Vietnam e Thailandia.
La Cina ha confermato oggi che tracce del virus H5N1 sono state trovate nelle anatre morte in un allevamento della regione sud-occidentale del Guangxi. Circa 14 mila volatili dell'allevamento sono stati abbattuti e tutti i polli nel raggio di 5 miglia (8 km) sono stati messi in isolamento. Non sono stati segnalati casi di contagio umano. Anche nelle Filippine vi è una moria sospetta di volatili.
Finora i paesi colpiti dall'influenza aviaria sono: Corea del Sud, Giappone, Thailandia, Vietnam, Indonesia, Cambogia, Laos, Cina, Taiwan e Hong Kong. Malaysia e Singapore hanno dichiarato di essere per ora immuni.(MR)
17/01/2004