26/01/2004, 00.00
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Influenza dei polli anche a Java e Bali

Jakarta (AsiaNews) – Il Ministro dell'Agricoltura ha ammesso ieri che il virus dell'influenza aviaria H5N1 ha infettato milioni di polli nella provincia di Giava orientale uccidendone 1,88 milioni. Secondo Tri Satya Putri Naipospos, direttore del Dipartimento della Sanità animale, non ci sono casi di contagio umano. La notizia è stata data poche ore dopo che il portavoce del Ministro dell'agricoltura, Hari Priyono, aveva negato la diffusione dell'epidemia nel paese indicando nella malattia di New Castle la causa dell'infezione dei polli nelle isole di Giava e Bali. Il direttore generale del Dipartimento di zootecnia, Sofjan Sudarjat, ha dichiarato che dal mese di novembre 4,7 milioni di polli sono morti a causa di una malattia virale. Di essi, il 60% è morto a causa della "malattia di Newcastle", una malattia aviaria che colpisce soprattutto i polli, e il 40% per una combinazione di quest'ultima con il virus H5N1.

Secondo Priyono, prima di abbattere in massa i polli nelle zone infette, è necessario avere la certezza che si tratti del virus H5N1. Per questo sono stati fatti dei test ai polli usando sieri dalla Gran Bretagna e dall'Australia, i cui risultati saranno pronti mercoledì o giovedì prossimi e  distribuiti alle organizzazioni internazionali. Il ministro dell'agricoltura ha invitato la gente a non farsi prendere dal panico e a non smettere di consumare carne di pollo e uova. È stato costituito pure un gruppo di veterinari per studiare la diffusione del virus.

Il portavoce regionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Peter Cordingley, ritiene che il vaccino non sarà disponibile prima di 6 mesi. Secondo l'OMS è necessario mettere in quarantena le persone affette dal virus per evitare il contatto con quanti si sono ammalati della normale influenza. 

Intanto in Thailandia la campagna di abbattimento dei polli messa in atto dal governo, sta provocando gravi disagi e perdite fra gli allevatori, senza un risarcimento adeguato. Le autorità hanno intrapreso da alcuni giorni una campagna per abbattere i polli, che vengono uccisi seppellendoli vivi. Gli allevatori accusano il governo di aver danneggiato i piccoli allevatori a vantaggio dell'industria delle esportazioni, nascondendo in un primo momento la diffusione del virus e impedendo loro di mettere in atto qualsiasi misura preventiva. Il ministro dell'agricoltura, Newin Chidchob, ha dichiarato che anche il governo sta affrontando delle difficoltà, come la scarsità di volontari, di sacchi di plastica in cui  mettere i polli destinati a essere uccisi, di spazio nel quale seppellirli.

In Bangladesh, cresce l'allarme per una malattia di cui si ignora l'origine, che ha ucciso almeno 16 persone. Le autorità sanitarie di Dhaka non si sono pronunciate sul legame fra questa malattia e l'influenza aviaria. Intanto hanno inviato negli Stati Uniti alcuni campioni dei test, riservandosi commenti a risultati ottenuti.

 

La pericolosa influenza dei polli si sta diffondendo in tutta l'Asia orientale e sud-orientale, causando gravi perdite all'economia e minacciando di diventare più pericolosa della SARS. Se si verifica la mutazione del virus come prevede l'OMS, l'infezione potrà trasmettersi anche da uomo a uomo. Dopo un'iniziale esplosione in molte province del Vietnam, il virus H5N1 si è diffuso anche in Corea del Sud, Giappone, Thailandia, Cambogia, Indonesia. Una forma meno aggressiva del virus (H5N2) è sotto controllo a Taiwan e Hong Kong. Mercoledì 28 gennaio si terrà a Bangkok un incontro di tutti i ministri dei paesi coinvolti dall'epidemia e dei principali importatori di pollame dalla Thailandia (UE e Stati Uniti) per tentare di trovare una strategia unanime per risolvere la crisi. (MH)

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