17/03/2022, 08.53
ASIA TODAY
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Invasione ucraina: colloquio tra papa Francesso e il patriarca di Mosca Kirill

Le altre notizie del giorno: in Giappone sisma di magnitudo 7.4, deragliato un treno; anche la Cambogia non chiede più i tamponi all'ingresso nel Paese; le elezioni per il capo esecutivo a Hong Kong potrebbero essere ancora posticipate; in Myanmar le compagnie energetiche asiatiche sono riluttanti a lasciare il Paese.

VATICANO – RUSSIA

Papa Francesco ha avuto un colloquio telefonico con il patriarca di Mosca Kirill, a cui ha partecipato anche il metropolita Ilarion, “ministro degli esteri” del patriarcato insieme a p. Ivan Nikolaev, e il cardinale Kurt Koch, prefetto del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani insieme a p. Yaromir Zadrapa. Il comunicato parla di un colloquio molto cordiale, in cui è avvenuta una “analisi dettagliata della situazione in terra ucraina”, ponendo particolare attenzione agli aspetti umanitari e agli sforzi comuni di cattolici e ortodossi per il cessate il fuoco, sperando in risultati positivi nelle trattative di pace per giungere a “una pace giusta”. La Sala stampa vaticana scrive in una nota che il papa ha convenuto con il patriarca che "la Chiesa non deve usare la lingua della politica, ma il linguaggio di Gesù".

RUSSIA

Secondo l’oppositore in esilio Mikhail Khodorkovskij, in un’intervista a LatyninaTV, non vi sono dubbi che in Russia verrà limitato il diritto dei cittadini a recarsi all’estero: “in questi giorni se ne sono andate circa 300 mila persone, tra cui molti esperti di informatica, e tra due o tre mesi questo ramo dell’economia potrebbe andare in crisi. Già ora quelli che partono vengono definiti traditori”.

GIAPPONE

Due morti e oltre 160 feriti è il bilancio iniziale delle vittime dopo il terremoto di magnitudo 7.4 che ha scosso ieri l’arcipelago nipponico. Un treno è deragliato a causa del sisma, che si è verificato alle 23.36 nella parte nord-orientale del Paese e inizialmente aveva fatto scattare un’allerta tsunami, poi ritirata. Nel frattempo Tokyo ha semplificato al massimo le pratiche di ingresso ai profughi provenienti dall’Ucraina.

HONG KONG

Non saranno inasprite le misure di contenimento del coronavirus, ha detto Carrie Lam, ma è possibile che le elezioni per il capo esecutivo, fissate per l’8 maggio, vengano ancora posticipate. “Un ulteriore ritardo” può essere deciso dal governo centrale di Pechino, ha aggiunto. Le elezioni erano originariamente previste per il 27 marzo. Lam non ha ancora rivelato se cercherà un altro mandato. La sua amministrazione ha subito pressioni per la gestione della pandemia negli ultimi mesi.

INDIA – AUSTRALIA

Delhi e Canberra sono pronte a siglare un primo accordo di libero scambio per svincolarsi dai mercati cinesi. Un accordo più complesso, il Comprehensive Economic Cooperation Agreement dovrebbe invece essere firmato entro la fine dell’anno. La Cina è il primo partner commerciale dell’Australia e la principale fonte di importazioni dell’India. Un accordo commerciale permetterebbe a entrambe di ridurre la dipendenza da Pechino.

CAMBOGIA

Dopo il Vietnam anche la Cambogia ha fatto cadere le restrizioni all’ingresso per far ripartire il turismo e gli investimenti. Phnom Penh ha vaccinato oltre il 92% della popolazione, uno dei tassi più alti nella regione. Nella prima metà del 2021 gli arrivi di visitatori erano crollati del 90%. Il turismo contribuisce per un quarto al Pil della Cambogia.

MYANMAR

Mentre Total e Chevron hanno abbandonato il Myanmar per timore delle sanzioni europee varate alla fine del mese scorso, non è così per le compagnie energetiche asiatiche: la sudcoreana Posco e la thailandese PTT sono molto più riluttanti a lasciare il Paese, scrive Nikkei. Per l’anno fiscale 2022 la giunta militare birmana prevede di guadagnare 1,5 miliardi di dollari dalla vendita di gas e petrolio, il 10% del proprio budget.

IRAN – UK

Dopo una lunga prigionia in Iran, Nazanin Zaghari-Ratcliffe and Anoosheh Ashoori sono stati rilasciati e hanno fatto ritorno nel Regno Unito. Un terzo cittadino è stato liberato su cauzione. Zaghari-Ratcliffe, project manager dell’ente di beneficenza Thomson Reuters Foundation, era stata incarcerata nel 2016 con l’accusa di complotto, mentre Ashoori era stato accusato di spionaggio per conto del Mossad israeliano.

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