07/11/2012, 00.00
INDONESIA
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Jakarta: Sukarno e Hatta, leader dell’indipendenza, sono “eroi nazionali”

di Mathias Hariyadi
La nomina, attesa da 67 anni, verrà ufficializzata oggi al Palazzo presidenziale. Diversi ma uniti nel conquistare l’autonomia della nazione, Bung Karno e Bung Hatta hanno promosso e difeso il valore della “laicità dello Stato”. Sulla figura dell’ex presidente, morto agli arresti, l’ombra di una fra le pagine più oscure della moderna Indonesia.

Jakarta (AsiaNews) - A 67 anni di distanza dalla conquista dell'indipendenza, Jakarta ha deciso di nominare "eroi nazionali" i padri fondatori della moderna Indonesia: il primo presidente Ir. Sukarno, meglio noto col soprannome di "Bung Karno" e il suo vice Mohammad Hatta, ribattezzato "Bung Hatta". L'annuncio è arrivato nel pomeriggio di ieri in una base dell'aeronautica di East Jakarta, ma l'ufficializzazione è prevista per oggi al palazzo presidenziale. Djoko Suyanto, ministro per gli Affari politici, legali e la sicurezza ha accolto il capo di Stato Susilo Bambang Yudhoyono di rientro da una duplice missione in Gran Bretagna e Laos, dove ha partecipato al vertice  Euro-asiatico. Nel momento dei saluti, l'alto funzionario ha riferito - di concerto col presidente - la decisione dell'esecutivo di concedere la massima onorificenza del Paese ai due leader della lotta indipendentista.

Ir Sukarno, padre della ex presidente Megawati Sukarnoputri, è nato nel 1901 da una discendenza javanese-balinese. Egli è morto nel 1970, dopo aver trascorso gli ultimi anni agli arresti domiciliari, con pochi contatti col mondo esterno, compresi i familiari. Una decisione presa dal suo successore, il generale Suharto, in uno degli episodi più controversi della moderna Indonesia. Di fede musulmana, Bung Karno, studi di ingegneria civile, aveva un carattere forte ma sapeva esercitare fascino, grande oratore e noto per la sua fama di "dongiovanni" confermata dalle moltissime donne - e mogli - che lo hanno accompagnato nella vita. Il suo vice, Mohammed Hatta, anch'egli musulmano e nato nella provincia di West Sumatra, si è laureato in economia in una università olandese. Diverso dal leader, egli manteneva spesso un basso profilo, era taciturno, ma possedeva un acume e una visione critica con pochi eguali.

Entrambi avevano una visione patriottica e nazionalista e, a dispetto di una devozione sincera per l'islam, hanno sempre difeso con forza il principio di "Stato laico" fin dalla prima bozza della Costituzione, la "Piagam Jakarta". Un valore condiviso dai leader nazionalisti cattolici e cristiani, provenienti dalle zone orientali dell'arcipelago indonesiano, che hanno contribuito alla stesura della carta fondante della nazione e i valori di base.

Resta però un'ombra, dietro questo annuncio arrivato a quasi 50 anni dall'indipendenza della nazione. Una storia che risale al 1965 e rappresenta una delle pagine più buie e sanguinose della moderna Indonesia. L'assassinio di un gruppo di generali colpevoli di ordire un colpo di Stato volto a destituire Sukarno. Fra i motivi che hanno portato al tentativo di rovesciamento, l'atteggiamento via via più "megalomane" e dispotico di Bung Karno che voleva mantenere la carica a vita e, nel frattempo, aveva simpatizzato con i movimenti comunisti e gli Stati come Unione Sovietica, Cina e Corea del Nord, invisi agli Stati Uniti nel periodo di piena Guerra fredda.

Il 30 ottobre 1965 sette generali dell'esercito sono stati ammazzati su ordine del presidente Sukarno dai suoi fedelissimi e da esponenti del movimento comunista indonesiano (Pki). Qualche mese più tardi il generale Suharto rovescia il governo e assume il potere, diventando nel 1967 il nuovo presidente della Repubblica. Egli ha quindi promosso una feroce politica anti-comunista, rinsaldando il legame con Washington e massacrando quasi due milioni di esponenti dell'estrema sinistra e della frangia comunista negli anni che vanno dal 1967 al 1971.

Tra le ragioni che gli storici avanzano per giustificare la scelta dell'esecutivo, vi è forse il tentativo di mettere la parola fine ai conflitti del passato. Dichiarando "eroi nazionali" Sukarno, Hatta e - in un prossimo futuro, come riferiscono fonti bene informate - anche il generale Suharto, si vorrebbero chiudere conflitti e divisioni, in un'ottica di unità nazionale. In tutto questo non si capisce perché, al contrario, l'ex presidente Abdurrahman Wahid "Gus Dur" - molto popolare e musulmano amico dei cristiani - nel sia stato finora dichiarato eroe nazionale, né pare vi siano iniziative perché pure lui possa ottenere questa (meritata) onorificenza. 

 

 

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