07/03/2022, 10.32
PAKISTAN
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Karachi, per la Quaresima catechisti attenti ai bisogni dei poveri

di Shafique Khokhar

Un'iniziativa di formazione dell'arcidiciocesi ha invitato gli insegnanti a mettere al centro dell'attenzione il tema: "È nel dare che si riceve" attraverso la testimonianza di una coppia impegnata nel servizio agli ultimi.

 

Karachi ( AsiaNews) - È nel dare che si riceve”: è il messaggio che all’inizio della Quaresima, il 5 marzo 2022, è stato al centro di un’iniziativa dell’arcidiocesi di Karachi, rivolta ai catechisti del Catholich Board della città. L’incontro ha motivato i 50 partecipanti a fare del proprio meglio per aprire gli occhi dei ragazzi ai bisogni dei poveri.

Kashif Anthony, coordinatore della Commissione nazionale per la giustizia e la pace, ha invitato i catechisti a motivare ad aprire gli occhi verso coloro che hanno bisogno del loro sostegno per risollevare la propria vita. “Questi giorni di Quaresima e di digiuno servono per metetrci nelle mani di Gesù in modo che possiamo essere benedetti da Dio” ha aggiunto. Ha poi citato le parole dell'arcivescovo di Karachi, Benny Mario Travas, nell’omelia del mercoledì delle Ceneri:  “Dobbiamo distaccarci, essere caritatevoli e avere un cuore umile contrito per riflettere sulla sofferenza di Gesù sulla Croce che ha dato tutto per salvarci”.

Ad accompagnare le parole di Anthony c’era anche la moglie Mariyam, insegnante presso il liceo San Patrizio e nota attivista per i diritti sociali e umani di Karachi. La signora Kashif ha ricordato l'importanza di ogni insegnante nella costruzione del futuro della nazione e nella vita degli studenti. Per motivare gli insegnanti a far conoscere ai propri studenti  la bellezza del donare, ha infine condotto tre attività. La prima, “Non chiudere gli occhi”, ha incoraggiato gli studenti a guardare e rispondere ai bisogni degli altri; la seconda - “L’albero più alto nel mondo” – ha mostrato come anche un piccolo seme possa diventare una pianta gigantesca; infine “La mela mangiata a metà” ha aiutato a riflettere su quale sia la priorità di ognuno nel dare.

“Ci sono centinaia di persone che possono dire belle parole, ma ce ne sono pochissime che possono sollevare l'anima verso Dio” , ha commentato la signorina Shazia Yousuf, insegnante della St. Luke's High School, una delle catechiste che hanno partecipato all’attività.

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