30/06/2014, 00.00
INDIA
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L'India festeggia san Josemaría Escrivá, ricordando l'importanza della spiritualità dei laici

di Nirmala Carvalho
In diverse diocesi del Paese si sono celebrate messe speciali per memoria liturgica del fondatore dell'Opus Dei. A Mumbai il vescovo ausiliare mons. Agnelo Gracias sottolinea che "nella Chiesa non ci sono cittadini di prima o seconda classe. Riguardo alla santità, siamo tutti uguali".

Mumbai (AsiaNews) - "Nella chiamata universale alla santità, non dimentichiamoci dell'importanza della spiritualità laica, proclamata e perseguita da san Josemaría Escrivá". È l'invito mosso da mons. Agnelo Gracias, vescovo ausiliare di Mumbai, nella sua omelia per la festa del fondatore dell'Opus Dei, celebrata con una messa speciale il 26 giugno scorso nella chiesa di sant'Andrea a Bandra. Anche in altre diocesi dell'India - in particolare in Kerala, New Delhi e Orissa - si sono celebrate liturgie in memoria del santo.

Nel corso della sua omelia, mons. Gracias ha ricordato un episodio avvenuto quando era seminarista: "Durante le vacanze uno dei miei compagni decise di lasciare il seminario, perché si rese conto di non avere la vocazione al sacerdozio. Quando rientrammo dal ritiro, il rettore lesse una lettera lasciata da questo giovane. Una frase in particolare mi resto impressa per sempre: 'Non sono più un candidato al sacerdozio: ma sarò sempre un candidato per la santità'".

"Il Concilio Vaticano II - ha commentato il prelato - ha sottolineato questa chiamata universale alla santità. Un intero capitolo della Lumen Gentium è incentrato su questo. Nella Chiesa non ci sono cittadini di prima o seconda classe. Riguardo alla santità, siamo tutti uguali".

"Il contributo di san Josemaría Escrivá - ha sottolineato il presule - è stato proprio questo: egli ha trasformato la sua missione nella vita nel rendere le persone consapevoli della propria chiamata alla santità. Con questa idea in mente ha fondato l'Opus Dei, 'l'opera di Dio', per incoraggiare i cattolici a mettere in pratica gli insegnamenti di Dio, per risolvere problemi economici, sociali e politici in modo cristiano, alla luce del Vangelo".

Tuttavia, ha aggiunto, "il cammino per raggiungere la santità può essere differente. Per i laici sarà diverso da quello di un sacerdote o di una suora, ma vivranno comunque in quella possiamo chiamare una 'spiritualità laica'". Secondo mons. Gracias, tre sono le caratteristiche della spiritualità laica: "Anzitutto, la santità secolare. Significa comprendere il valore sacro di ciò che in genere è ritenuto profano, perché è attraverso il nostro lavoro quotidiano che costruiamo il Regno di Dio".

Poi c'è "la santità coniugale. Nel giorno del matrimonio, i due sposi si fanno dono reciproco di grazia, e per tutta la loro vita saranno fonte di grazia l'uno per l'altro. Se un marito è un bravo membro della comunità, ma rinnega la sua famiglia, avrà fallito nella sua vocazione, e così una moglie".

Infine "abbiamo una spiritualità orientata al servizio, che si mostra nell'atto del prendersi cura e dell'amare l'altro. La preghiera e l'eucarestia vogliono condurci a un'unica cosa: mettere alla prova la nostra spiritualità nell'azione della nostra vita quotidiana".

 

 

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