01/06/2004, 00.00
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L'attacco terroristico aumenta la divisione tra sciiti e sunniti

Karachi (AsiaNews) – Un attacco suicida alla moschea sciita ha fatto salire a 19 il bilancio delle vittime nella città più grande del Pakistan, dove ora per ora cresce il clima di violenza. I funerali delle vittime dell'attacco sono fissate per oggi. Temendo scontri tra le comunità sciita e sunnita, migliaia di uomini della polizia e paramilitari sono in stato di allerta, muniti di gas lacrimogeni e armi. L'esplosione ha danneggiato la moschea di Imam Bargah Ali Raza durante la preghiera serale del lunedì e ha ferito almeno 42 persone. L'attacco ha innescato la rivolta di centinaia di giovani  sciiti, che hanno bruciato negozi, macchine, una banca, uno dei palazzi governativi, bloccando le autostrade e la principale linea ferroviaria. Una sparatoria tra rivoltosi e polizia ha anche causato la morte di 3 persone.  "È stato un attacco suicida," ha dichiarato Mansur Mugal, un investigatore della polizia. "nella moschea non vi era nessun cratere. Questo ci spinge a pensare che sia stato un kamikaze". Finora nessuno ha rivendicato l'esplosione.

Karachi rischia di essere dilaniata dalla violenza tra la maggioranza sunnita e la minoranza sciita. L'attacco è stato interpretato come  una vendetta per l'assassinio – avvenuto domenica - di Nazamuddin Shamzai, capo religioso sunnita, filo-talebano. Attacchi da parte di estremisti di entrambe le comunità sono comuni in Pakistan, sebbene la maggior parte dei sunniti (l'80% su una popolazione di 150 milioni di abitanti), convive in pace con gli sciiti (circa il 17%). Comunque, analisti e fonti di AsiaNews in Pakistan sottolineano il fatto che questa volta si è di fronte a un vero e proprio piano terroristico, che non ha niente a che fare con gli abituali scontri tra le comunità.

Segnali di conflitti politici e religiosi sono frequenti a Karachi, ma dagli inizi di maggio vi è stata una escalation. Il 7 maggio un attacco kamikaze ad una moschea sciita ha ucciso 23 persone. L'uccisione di Shamzai ha dato il via ad una notte di rivolte da parte dei suoi sostenitori.

Oggi religiosi sciiti hanno invitato i partecipanti ai funerali a evitare provocazioni.   "Ogni musulmano dovrebbe capire che alcuni elementi vogliono solo creare agitazione", ha detto Yousaf Hussain, uno dei leader. "Essi sono nemici del Pakistan e dell'Islam; siate coscienti di questa cospirazione e mantenete la calma". Un altro leader sciita ha definito l'attacco alla moschea "un piano per spezzare l'unità dei musulmani".

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