23/04/2004, 00.00
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La Cina promette a Kim Jong-Il l'invio di aiuti economici

Secondo alcuni analisti, la visita in Cina del dittatore nord-coreano mirava a ottenere gli aiuti per il suo paese affamato

Roma (AsiaNews/Agenzie) – Il leader nord-coreano Kim Jong-Il è riuscito a "strappare" alla Cina la promessa di invio di aiuti economici, durante la visita "segreta" e "non ufficiale" di 3 giorni nel paese tradizionalmente amico, l'unico rimastogli "alleato". Secondo alcuni analisti, al primo posto nell'agenda di Kim c'era la disperata richiesta di aiuti per il suo paese stremato da fame e povertà, isolato e impenetrabile. Il viaggio ha destato l'attenzione della comunità internazionale, che guardava all'incontro come un possibile passo avanti nella crisi nucleare, grazie all'importante mediazione di Pechino. Ma la questione nucleare è balzata in secondo piano nei piani di Kim.

Kong Quan, portavoce del Ministro degli Esteri cinese, ha dichiarato che la Cina ha deciso di offrire aiuti alla Corea del Nord, senza però specificarne tipologia e quantità, ma probabilmente riferendosi a cibo ed energia. "Da una parte, la Repubblica Popolare Democratica di Corea ha ottenuto risultati nel processo di costruzione nazionale, ma, dall'altra, ha affrontato delle difficoltà. Pertanto, la popolazione cinese, nella prospettiva di rafforzare la tradizionale amicizia tra i due paesi […], ha intenzione di elargire aiuti in base alle sue possibilità".

Subito dopo la partenza di Kim dalla Cina il 23 aprile, l'agenzia cinese Xinhua ha riportato la notizia che il leader nord-coreano è "soddisfatto" dei risultati ottenuti. Ieri, il "caro leader" – titolo che ha assunto dopo essere succeduto al padre Kim Il Sung – ha inviato una lettera al presidente cinese Hu Jintao, definendo la sua visita una "nuova pietra miliare nelle relazioni [tra i due paesi]".

Gli Stati Uniti hanno condizionato l'invio di aiuti umanitari in Corea del Nord allo smantellamento del programma nucleare nel paese, ma Pyongyang, a sua volta, si impegna a rinunciare agli armamenti solo dopo aver ottenuto da Washington garanzie di sicurezza e sussidi economici.

Secondo l'agenzia giapponese Kyodo, Yang Jong-thae, direttore della divisione per le questioni americane del Ministero degli Esteri nord-coreano, ha dichiarato che i prossimi colloqui a 6 per la risoluzione della crisi nucleare si dovrebbero svolgere alla fine di giugno e che Pyongyang continuerà a parteciparvi. (MR)

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