25/03/2014, 00.00
COREA - ZIMBABWE
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La Corea del Nord è il più grande produttore di statue di dittatori al mondo

Il governo di Kim Jong-un ha completato due grandi statue di Robert Mugabe, dittatore dello Zimbabwe, che saranno inviate a giorni in Africa. Pyongyang è da anni leader del settore: dalle sue fonderie sono uscite le effigi bronzee di Stalin, Pol Pot, Mao e ovviamente dei propri dittatori.

Seoul (AsiaNews) - Il governo nordcoreano ha completato due grandi statue in bronzo di Robert Mugabe, dittatore dello Zimbabwe, che saranno inviate nel Paese africano a giorni e scoperte per festeggiare il 90mo compleanno del leader politico. La festa cade il 21 febbraio, ma il governo di Harare ha organizzato un anno intero di celebrazioni per il proprio presidente.

I due colossi in bronzo sono stati pagati 5 milioni di dollari: la statua più grande - da 3,5 milioni - sarà eretta nella capitale Harare; quella più piccola - da 1,5 milioni - campeggerà a Zvimba, il villaggio rurale che ha dato i natali al più longevo capo di Stato del continente nero. La costruzione delle statue è iniziata nel 2009 a Pyongyang: entrambe saranno trasportate via mare.

Non è la prima volta che i due Paesi stipulano affari "artistici" fra di loro, oltre ai ben noti rapporti militari e commerciali. Per ironia della sorte, l'ultima statua bronzea commissionata dallo Zimbabwe alla Corea del Nord è dedicata alla memoria di Joshua Nkomo. Questi era il leader del movimento indipendentista Zapu e un acerrimo nemico di Mugabe, che lo definiva "un cobra in casa, da schiacciare senza pietà". E in effetti la Quinta Brigata dell'esercito di Mugabe - addestrata proprio dai militari nordcoreani - schiacciò nel 1987 i sostenitori di Nkomo uccidendo circa 20mila civili.

Dopo il massacro, Nkomo si ritirò dalla lotta politica e morì nel 1999. Mugabe lo ha dichiarato "eroe nazionale" e ha chiesto a Pyongyang "un'enorme statua [v. foto] che ne testimoni la grandezza morale e politica". Opera consegnata nel dicembre 2013 e oggi visibile nei pressi del Parlamento di Harare.

Il commercio di opere d'arte, dedicate per lo più a dittatori morti o vivi, è uno degli ultimi affari redditizi per il governo guidato da Kim Jong-un insieme al disegno dei cartoni animati. La Corea del Nord ha realizzato negli anni '60 del secolo scorso circa un centinaio di statue bronzee di Stalin; alcune opere per conto del governo cambogiano guidato da Pol Pot; almeno dieci statue di Mao ancora in piedi in Cina.

Non va poi dimenticato il mercato interno. Nel Paese esistono circa 34mila statue - sempre di bronzo - che ritraggono il "presidente eterno" Kim Il-sung e almeno 900 dedicate al figlio, il "caro leader" Kim Jong-il. Realizzate nella provincia settentrionale di Pyeongyang, queste statue sono considerate di ottima fattura. Fa eccezione nel mercato dei dittatori l'opera commissionata da Abdoulaye Wade, ex presidente del Senegal, che nel 2010 ha comprato dagli artisti di Pyongyang un'enorme statua dedicata al "rinascimento africano".

L'opera è costata 27 milioni di dollari, spesi in occasione del 50mo anniversario dell'indipendenza del Senegal, ed è stata disegnata proprio da Wade. Con i tipici elementi del realismo socialista si vedono un uomo muscoloso, un bambino e una donna che scalano una collina - "liberandosi" dalle catene del capitalismo e dell'economia di mercato - guardando con speranza verso l'Oceano Atlantico. 

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