09/10/2023, 08.55
TAGIKISTAN
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La crisi dell'istruzione pubblica a Dushambe

di Vladimir Rozanskij

Molti insegnanti lasciano il lavoro scolastico mentre gli studenti tagichi cercano in tutti i modi di continuare gli studi all’estero, in Russia o nei Paesi occidentali. Un problema reso ancora più grave dall'autoritarismo e dalla rigidità della società tagika.

Dushambe (AsiaNews) - Il sistema educativo del Tagikistan sta attraversando un momento di grave difficoltà, con molti insegnanti che lasciano il lavoro scolastico, e gli studenti tagichi che cercano in tutti i modi di continuare gli studi all’estero, in Russia o meglio ancora nei Paesi occidentali. Il corpo docenti non è in grado di affrontare la sfida di una formazione adeguata, a fronte di un finanziamento del tutto insufficiente, con stipendi assolutamente inadeguati.

A questo problema ha dedicato una ricerca il giovane professore Abel Polese, collaboratore scientifico della facoltà di scienze sociali e umanitarie della Dublin City University, intervistato da Radio Ozody, dopo aver studiato la situazione direttamente in Tagikistan. A complicare le cose è il fatto che le aspettative nei confronti degli insegnanti e dei professori sottopagati nel Paese sono più esigenti perfino rispetto ad Harvard, e per ottenere una cattedra sono costretti a pubblicare una lunga serie di articoli sulle riviste scientifiche.

Per Polese “lo Stato tagico cerca evidentemente di elevare il livello qualitativo del suo sistema formativo, quando agli ‘aspiranti’ (neo-laureati) del primo anno si chiedono come minimo tre articoli in uno dei giornali inseriti nel database Scopus, che magari neanche sanno che cosa sia”. A fronte di queste elevate esigenze non corrispondono “veri stimoli”, e gli insegnanti si scoraggiano subito, non riuscendo a ottenere incarichi di prestigio e abbastanza remunerati. “Forse è dovuto anche alla dipendenza dai giudizi dei social, tutti vogliono guadagnare e farsi un nome il più in fretta possibile, siamo tutti dipendenti di TikTok”, aggiunge l’accademico.

Gli studenti che riescono a raggiungere l’Europa o gli Stati Uniti si trovano spesso a disagio, a causa del livello molto basso della loro preparazione di base. I sistemi d’istruzione, del resto, variano molto da Paese a Paese, e i ragazzi tagichi non vengono assolutamente preparati ad adattarsi a quello che si trovano davanti. Osserva Polese che “ad esempio, gli studenti delle scuole americane non vanno molto forte nelle scienze esatte, rispetto alla formazione sovietico-tagica, ma hanno un senso critico molto sviluppato, sono capaci di fare domande su ogni materia, anche sulle proprie stesse opinioni, cosa che nessuno insegna ai tagichi”.

Inoltre non è sufficiente raggiungere luoghi prestigiosi per la formazione, serve comunque un capitale a disposizione per raggiungere buoni livelli e sperare in una carriera scolastica o accademica. Esistono le borse di studio, elargite sotto la responsabilità di varie strutture, ma “spesso servono buone relazioni con i colleghi e tutta la comunità accademica, prima ancora dei soldi”, spiega il ricercatore di Dublino. Serve stabilità logistica e materiale, ma anche sociale e umana per entrare davvero nel mondo degli studi superiori di qualunque Paese.

Parlando con vari studenti e insegnanti in varie zone del Tagikistan, Polese comprende che “la sfida dell’istruzione dipende molto anche dalle caratteristiche personali, dal luogo di abitazione e dall’istituto di provenienza, come mi hanno raccontato soprattutto gli insegnanti dell’Università Nazionale”. Molti hanno chiesto al loro collega di fare da tramite per instaurare dei legami con le varie università europee, non solo per trovare finanziamenti e borse, ma proprio per collegarsi a persone inserite nei vari settori scientifici di interesse, o per comprendere i meccanismi della carriera accademica in località diverse.

Richiamando nuovamente la questione del “senso critico”, Abel Polese insiste sul fatto che “non serve imporre standard troppo elevati di scientificità nelle varie materie, serve piuttosto un maggiore dialogo tra la scienza, l’istruzione e la società”. Un compito difficile ad ogni latitudine, e particolarmente complicato in una società rigida e autoritaria come il Tagikistan.

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