30/04/2004, 00.00
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La fine di Saddam Hussein "vale tutte le difficoltà" di oggi

Washington (AsiaNews/Agenzie) – Un sondaggio effettuato da USA Today, CNN e Gallup  su un campione di 3444 iracheni, rivela che il 42% degli intervistati ritiene la situazione di adesso migliore rispetto ad un anno fa, quando ebbe inizio l'invasione; il 46 % ritiene invece che la guerra ha prodotto "più male che bene". Ma vi è un amplissimo consenso su un punto: la defenestrazione di Saddam "vale tutte le difficoltà" sopportate finora. Addirittura il 61% degli iracheni vorrebbe vedere Saddam  processato e condannato a morte.

Ad ogni modo, più della metà ritiene che l'Iraq va meglio ora che prima dell'invasione. Per quanto riguarda il futuro soltanto un 10% ha espresso pessimismo, mentre il 90% è convinto che l'Iraq avrà un futuro brillante

Per quanto riguarda le truppe straniere che hanno liberato l'Iraq dal despota, il  71% li ritiene come "occupanti"; il 19% che continua a vederli come "liberatori". Il 67 % degli intervistati crede che le truppe statunitensi  "non fanno nulla" per proteggere i civili durante gli scontri a fuoco; solo l'11% ritiene al contrario che "stiano facendo tanto". Un terzo degli interpellati è convinto che gli attacchi contro le truppe Usa siano "giustificati" mentre un 22% ritiene che " alcuni attacchi sono giustificati ed altri no" , solo un quarto li definisce "completamente ingiustificati".

Le risposte su questa domanda variano secondo le zone: a Baghdad, ad esempio, il 64 % degli abitanti afferma che gli attacchi contro le truppe americane sono in parte o completamente "moralmente ingiustificati". Il sondaggio rivela che 57% della popolazione desidera il ritiro delle truppe americane e britanniche non subito ma  nei prossimi mesi; nello stesso tempo, gli attacchi contro i civili fanno ritenere al 51% che la loro presenza sia "necessaria".

Sulla comunità internazionale, il 56% degli intervistati non apprezza la Gran Bretagna; solo un terzo dà credibilità all'Onu; il 27% approva l'Autorità Provvisoria della Coalizione; il 26% è favorevole a un intervento della Francia; il 23% che appoggia in pieno un ruolo congiunto degli Usa e della Gran Bretagna..

Un altro sondaggio condotto negli Usa dimostra che 47% degli americani ritiene che invadere l'Iraq sia stata " la cosa giusta da fare", contro i 58% del mese scorso ed il 63% nel mese di dicembre. (PB)

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