12/10/2023, 10.46
SRI LANKA-BANGLADESH
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La guerra a Gaza e in Israele scuote anche Colombo e Dhaka

di Melani Manel Perera e Sumon Corraya

I governi di Bangladesh e Sri Lanka hanno espresso vicinanza ai civili di entrambe le parti. Mentre il presidente srilankese, Ranil Wickremesinghe, ha spiegato che l'esecutivo sta lavorando per il rimpatrio dei connazioni bloccati nello Stato ebraico, nella capitale del Bangladesh i partiti islamisti hanno organizzato proteste contro la riposta israeliana all'attacco di Hamas. 

Dhaka/Colombo (AsiaNews) - Centinaia di manifestanti riempiono le piazze anche in tante città dell'Asia contro la guerra tra Gaza e Israele, dopo l'attacco dell'organizzazione islamica Hamas che ha riaccesso il conflitto israelo-palestinese. Il presidente dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe, ha denunciato l’aggressione di Hamas affermando di essere pronto ad evacuare i connazionali presenti sul territorio e di voler garantire il ritorno in patria dei turisti israeliani in Sri Lanka in totale sicurezza. Di circa 8mila srilankesi presenti in Israele, al momento è noto che uno srilankese è rimasto ferito e due sono scomparsi, mentre l’ambasciata dello Sri Lanka a Tel Aviv sta lavorando con la massima dedizione per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei turisti presenti.

Wickremesinghe ha poi sottolineato che, nonostante le critiche fatte in passato contro le azioni dello Stato ebraico, tali attacchi non possono essere giustificati, condividendo la preoccupazione per i civili israeliani e palestinesi. Il presidente dello Sri Lanka ha quindi chiesto una cessazione immediata delle ostilità in linea con la proposta dell'Unione africana, sottolineando le conseguenze che avrà la crisi sui prezzi globali del carburante. Un conflitto prolungato potrebbe infatti avere ripercussioni negative sulle economie dei Paesi in via di sviluppo, incluso lo Sri Lanka.

Diversi membri della società civile srilankese hanno affermato che le due parti dovrebbero raggiungere un compromesso. "Ci sarà un futuro se palestinesi ed ebrei lavorano per la pace. Gli ebrei devono lasciare il sionismo e i palestinesi devono lasciarsi alle spalle l'estremismo islamico. Ma sarà la cosa più difficile da fare per entrambe le parti perché è la base della loro identità", ha detto ad AsiaNews un attivista locale, Ramal Janith Fernando. Un uomo d'affari buddhista, Palitha Ranabahu, ha aggiunto che "dopo questo attacco brutale,  qualsiasi religione passa in secondo piano rispetto all'umanità, nessuna violenza dovrebbe interporsi tra Dio e gli uomini".

In Bangladesh, Stato a maggioranza musulmana, si sono invece tenute manifestazioni contro la risposta israeliana verso la Striscia di Gaza, a cui hanno partecipato diversi gruppi e partiti islamisti. Anche gli studenti dell'Università di Dhaka hanno espresso la loro solidarietà ai civili palestinesi. 

Nella capitale, Dhaka, il partito Islami Andolan Bangladesh, ha organizzato la marcia che è partita dalla Moschea Baitul Mukarram. Il leader dell’organizzazione, Syed Muhammad Rezaul Karim, ha detto: "Le Nazioni unite parlano di umanità e di varie questioni utilizzando un linguaggio bellissimo. Ma non possiamo accettare che l’Onu taccia ulla tortura e l'uccisione dei musulmani in Palestina”. Citando il profeta Muhammad ha aggiunto, che se un musulmano viene attaccato in qualunque parte del mondo, stare al suo fianco, protestare, ed essere rattristato dal suo dolore è una parte della fede: “L'invasione israeliana della Palestina continua ancora oggi. Sarebbe una mancanza di fede non protestare contro l'oppressione della Palestina”.

Anche i leader di Gono Odhikar Parishad, un altro partito politico, hanno marciato in sostegno della Striscia di Gaza. “Israele ha occupato e oppresso la Palestina negli ultimi 75 anni. Nessuna delle donne e dei bambini palestinesi viene risparmiata da questa forza di occupazione ebraica. Il silenzio del governo del Bangladesh dimostra che questo governo è contro la Palestina”, ha accusato il segretario, Farooq Hasan. 

Il governo del Bangladesh in realtà ha condannato il conflitto armato in corso. Secondo la dichiarazione del ministero degli Affari esteri, il Paese “è profondamente rattristato dalla perdita di vite umane di civili innocenti e dai feriti delle vittime”. Dhaka ritiene inoltre che nessuna parte trarrà beneficio dagli scontri e dalla violenza.

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