04/04/2024, 09.02
RUSSIA
Invia ad un amico

La guerra degli sciamani

di Vladimir Rozanskij

Dall’inizio della guerra in Ucraina nelle regioni di Buriazia, Tuva, Irkutsk, Altaj dove è diffuso lo sciamanesimo si sono moltiplicati invocazioni e sortilegi. E secondo quanto da loro stesso raccontato attualmente ci sarebbero 17 sciamani che partecipano alle azioni belliche, come volontari o coscritti.

Mosca (AsiaNews) - Come documenta un servizio dell’agenzia Ljudjam Bajkala, in preparazione alle elezioni presidenziali, poi stravinte dal presidente Vladimir Putin, gli sciamani della Siberia hanno organizzato diversi riti propiziatori per sostenerlo. Il primo è stato lo sciamano della città di Angarsk nella regione di Irkutsk, Artur Tsybikov, che già il 20 dicembre scorso aveva acceso un falò sulla strada principale, gettando in esso le offerte agli spiriti, dei biscotti mischiati a latte e vodka, raccontando che “dopo questo rituale mi è apparso dal cielo il dio buriato Bukhe Iojon, che ha assicurato di aver approvato il desiderio espresso per la vittoria di Putin”. Il giorno scelto per l’inizio di questi riti era quello del “Giorno dell’Fsb” dedicato ai membri dei servizi di sicurezza, e anche perché “in questi giorni [il 18 dicembre] è nato Stalin”.

Il 50enne Tsybikov è il presidente dell’associazione “Cielo sempre azzurro” (Večno sinee nebo), ed è uno degli sciamani più efficaci a livello mediatico di tutta la Russia. La sua popolarità si era diffusa dopo l’olocausto rituale di 5 cammelli ad Angarsk nel 2019, preventivamente uccisi e poi smembrati e gettati nel fuoco, un rito pensato “per rafforzare la Russia”. Dall’inizio della guerra in Ucraina, queste invocazioni e sortilegi si sono ovviamente moltiplicati. Come egli stesso ha raccontato ai giornalisti, attualmente ci sono 17 sciamani che partecipano alle azioni belliche, come volontari o coscritti, anche se non ha rivelato i loro nomi, e solo uno di essi sarebbe morto al fronte, “probabilmente per mancanza di fede”.

I parenti hanno sepolto il defunto “alla vecchia maniera”, racconta Tsybikov, affossandolo direttamente sotto terra, mentre lui celebrava il rito di accompagnamento dell’anima al cielo, per “ricongiungersi agli avi” mentre si bruciavano al fuoco i suoi indumenti ed effetti personali. Ora lo sciamano trapassato “aiuta i suoi compagni direttamente dal cielo”, e anche Artur con gli altri sciamani partecipa ai combattimenti agendo “a distanza”. “Quando mi chiamano al telefono sento le pallottole che fischiano, gridano di essere accerchiati e chiedono di essere salvati” – spiega Artur – “allora preghiamo e compiamo dei rituali, e creiamo così dei corridoi per farli uscire dall’assedio, i loro comandanti prendono la giusta decisione e se ne vanno senza alcuna perdita”.

Le attività degli sciamani non servono soltanto ai singoli soldati, ma a tutto l’esercito russo, come quando a gennaio si decise di “celebrare un rito per Avdeevka, e gli spiriti ci hanno rivelato che ci sarebbe stata pioggia battente, poi la nebbia che avrebbe fermato i droni ucraini, e l’assalto ha avuto successo”. Gli sciamani sostengono la “operazione militare speciale” fin dall’inizio, ricordando l’appello dello sciamano supremo di Russia Kara-ool Dopčun-ool (figura riconosciuta dallo Stato), che già il 10 marzo 2022 chiese ai soldati russi di “essere intrepidi”, e anche lo sciamano dell’Altaj, Artem Ignatenko, dichiarò che Vladimir Putin “si prende cura delle persone”, e che l’operazione speciale “è iniziata proprio al momento opportuno”.

Tra i mobilitati al fronte molti provengono dalle regioni dove è diffuso lo sciamanesimo, Buriazia, Tuva, Irkutsk, Altaj. L’antropologo di Mosca Dmitrij Doronin spiega che “la comunità sciamanica è molto più diffusa e complessa di quanto appare sulla stampa”, e raramente gli sciamani intervengono in questioni politiche; per lo più guariscono dalle malattie, aiutano i clienti a decidere come spendere i soldi, a quale università iscriversi o quale automobile acquistare. “Noi come razionalisti europei vorremmo che tutto fosse messo a verbale, anche le posizioni politiche, ma non è questo che ci si deve attendere dagli sciamani, essi sentono lo spirito delle persone e del popolo, e agiscono in suo favore”.

Il 36enne sciamano di Ulan-Ude, Enkhe Tsydenov, afferma che “si rivolgono a noi i parenti dei soldati, ci chiedono di compiere rituali per loro… le persone non hanno voglia di combattere e morire, la guerra è una cosa terribile, ma si deve fare, perché non si può andare contro chi detiene il potere”. Per cui “i nostri compatrioti non hanno alcuna colpa, e noi possiamo soltanto pregare per loro”; anche nei riti sciamanici, come in quelli della Chiesa ortodossa russa, sono state introdotte le preghiere “per la Vittoria”.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Lo sciamanesimo russo: 'Stessi diritti delle confessioni religiose tradizionali'
12/10/2023 08:52
Gli sciamani russi eleggono il leader supremo: 'Ora Mosca ci riconosca'
22/06/2018 10:12
Mosca, all’educazione patriottica partecipano anche le religioni tradizionali
20/11/2017 09:06
Papa al forum religioso del Kazakistan: no alla 'retorica bellicista'
04/04/2024 12:23
Ortodossi di Kiev e greco-cattolici esclusi dal Consiglio interreligioso della Crimea
31/10/2016 08:47


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”