Lago Singkarak invaso dai tronchi: ecosistema ed ecoturismo a rischio
Le massicce alluvioni degli ultimi giorni hanno trasportato grandi quantità di legname: lo specchio di oltre 100 km quadrati è cambiato drasticamente. Minacciate le colonie di pesce bilih, specie endemica. Il governo ha disposto mappature degli accumuli. Anche interi villaggi sono scomparsi, mentre crescono gli indizi sul collegamento del disastro al disboscamento illegale.
Jakarta (AsiaNews) - La superficie del lago Singkarak - icona turistica della provincia di Sumatra Occidentale - è stata completamente ricoperta da tronchi trascinati da un galodo, un’improvvisa inondazione proveniente dalla reggenza di Solok. Negli ultimi giorni, le massicce alluvioni hanno trasportato grandi quantità di legname, rami, tronchi d’albero, fango e detriti naturali, che si sono accumulati nella zona di Nagari Muaro Pingai.
L’aspetto del lago Singkarak - oltre 100 km quadrati di specchio - è cambiato drasticamente. Il lago, che di solito offre uno splendido panorama e la possibilità di fare turismo in barca, è ora inaccessibile e paralizzato. Gli operatori turistici e i residenti descrivono la situazione come la peggiore registrata negli ultimi anni.
L’invasione dei tronchi del lago Singkarak rappresenta una grave minaccia per l’ecosistema, che conta la specie endemica locale di pesci bilih, la cui sopravvivenza è già minacciata dalla pesca eccessiva. Il lago Singkarak è l’unico habitat naturale di questo pesce dall’alto valore economico. I detriti di legno possono ostacolare il movimento dei pesci, ridurre la qualità dell’acqua, alterare la temperatura superficiale e la penetrazione della luce, aumentare il carico organico e accelerare l’inquinamento. Se il problema non viene affrontato, le colonie di bilih potrebbero essere in pericolo, soprattutto durante la stagione riproduttiva.
Il governo della reggenza di Solok e il governo provinciale di Sumatra Occidentale hanno inviato delle squadre per mappare le zone di accumulo. Essendo il lago Singkarak, con una superficie di 107,8 km², non solo una importante destinazione turistica, ma anche il cuore dell’ecosistema che ospita 19 specie di pesci d’acqua dolce: oltre ai bilih, anche nilem, il sasau e il gariang.
Sono già state pianificate le misure iniziali, come l’ecoturismo che ne sta risentendo: le attività ricreative acquatiche, le aree giochi e persino il parapendio dal Puncak Tanjung Alai sono fortemente limitate. Lo spesso strato di tronchi sulla superficie ha bloccato tutte le attività. Le imbarcazioni non possono operare a causa del rischio di rimanere incagliate o danneggiate. I visitatori che si sono recati al lago sono stati costretti a cancellare i loro viaggi, causando un crollo dei redditi dei proprietari di barche, delle bancarelle di cibo, delle pensioni e dei venditori di prodotti culinari. I luoghi più frequentati dai visitatori, come il porto turistico, le zone lacustri e i belvedere, sono temporaneamente inagibili.
Questo è solo uno degli impatti sul paesaggio causati dalle inondazioni improvvise nelle tre province di Aceh, Sumatra Settentrionale e Sumatra Occidentale. Il ministro per i Villaggi, lo Sviluppo delle Regioni Svantaggiate e la Trasmigrazione (PDTT), Yandri Susanto, ha dichiarato che diversi villaggi sono scomparsi e si sono trasformati in canali fluviali. Il governo sta ancora verificando i dati, poiché le comunicazioni rimangono interrotte.
I tronchi sarebbero stati trasportati a valle dall’improvvisa inondazione delle zone a monte della Reggenza di Solok. L’enorme volume d’acqua ha spazzato via vari materiali naturali, depositandoli infine nel lago Singkarak. Il maggiore accumulo si è verificato intorno a Nagari Muaro Pingai, formando quello che i residenti descrivono come un “mare di legno”. Gli abitanti ritengono che questo disastro sia collegato ai danni al bacino idrografico e a segnali di disboscamento illegale incontrollato.
Il capo della polizia nazionale, il generale Listyo Sigit Prabowo, ha rivelato la scoperta di segni di taglio con motosega su diversi tronchi. La polizia sta ora collaborando con il Ministero delle Foreste attraverso una task force congiunta per rintracciare l’origine del legno. Il ministro Raja Juli Antoni ha messo in campo una tecnologia di identificazione automatica del legno basata sull’intelligenza artificiale per determinare la specie e l’origine dei tronchi. Il ministro Hanif Faisol sospetta che parte del legname provenga dal disboscamento per le piantagioni di palma da olio con il metodo “zero burning”: i tronchi abbattuti vengono lasciati sul terreno per essere spazzati via dalle massicce inondazioni.
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