11/02/2005, 00.00
COREA DEL NORD
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Le minacce di Pyongyang e le esecuzioni dei fuggiaschi

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Il ministero sudcoreano degli esteri ha detto che l'annuncio a sorpresa fatto dalla Nord Corea secondo cui Pyongyang ha armi atomiche e non parteciperà più ai colloqui a sei è solo un modo per aumentare il suo potere contrattuale. Lee Tae-shik, vice ministro degli Esteri, ha aggiunto che "la politica del rischio calcolato" non è una novità da parte della dittatura comunista. Tuttavia Seoul è convinta che la situazione possa divenire "seria" se Pyongyang mette in atto azioni ulteriori. In particolare Seoul teme che la Nord Corea aumenti la potenza di reattori nucleari in suo possesso usando altro materiale radioattivo.

Esperti di fisica atomica dicono che il reattore ha potenza sufficiente per produrre parecchie bombe atomiche. Lo scorso anno la Corea del Nord ha rimesso in funzione un reattore da 5 megawatt, dopo anni di inattività.

L'altra grande preoccupazione della comunità internazionale è che Pyongyang venda materiale atomico ad altre potenze o gruppi terroristici. La Corea del Nord ha dichiarato ieri che le bombe atomiche sono state costruite "per autodifesa dagli Stati Uniti", ed ha aggiunto che non intende più partecipare "per un tempo indeterminato" ai colloqui a sei. I colloqui, cominciati nel 2003, tendono a smantellare proprio gli stabilimenti nucleari. Agli incontri partecipano oltre alle due Coree, Stati Uniti, Giappone, Russia e Cina.

Nel pieno della crisi internazionale, continuano ad arrivare notizie di atrocità dal paese guidato dal "caro leader" Kim Jong Il. La Commissione per l'aiuto ai rifugiati nord coreani, un'organizzazione non governativa di Seoul, ha denunciato l'esecuzione di 70 cittadini nord coreani, catturati in Cina come immigrati illegali e rimandati a Pyongyang dal governo di Pechino.

Secondo fonti anonime nei due paesi, il governo avrebbe messo a morte questi fuggiaschi, e ne avrebbe uccisi 7 o 8 in pubblico per scoraggiare altri tentativi di espatrio verso la Cina. La Repubblica popolare cinese è l'unico paese che ha una certa influenza sulla Nord Corea, ed ha accettato di considerare i fuggiaschi come "immigrati clandestini" e non rifugiati politici. Le cause principali della fuga verso altri paesi sono la violentissima repressione politica e la fame. Il governo nordcoreano ha ridotto da poche settimane la razione giornaliera di cibo a 250 grammi, la metà esatta del fabbisogno umano. Secondo stime non ufficiali sono circa 300 mila i fuggiaschi nord coreani in Cina, che rischiano l'espulsione dal paese e la condanna a morte una volta rientrati a Pyongyang.

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