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UZBEKISTAN
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Le prospettive di crescita del Karakalpakstan

di Vladimir Rozanskij

La repubblica autonoma che si estende nella parte più occidentale dell'Uzbekistan è stata al centro di un forum nazionale degli investitori. I giacimenti di gas naturale, un clima adatto alla produzione di energia eolica, le ottime prospettive per la produzione agricola e la posizione affacciata verso l'Europa e il Medio Oriente fanno scommettere autorità locali e analisti finanziari su una crescita annua del 6%.

Taškent (AsiaNews) - Si è tenuto l’11 giugno a Taškent un forum nazionale degli investitori, dove è intervenuto il direttore amministrativo del Boston Consulting Group, Rza Nuriev, un manager di origine azera che ha messo in evidenza le grandi prospettive della repubblica autonoma del Karakalpakstan in Uzbekistan. Presentando la strategia di sviluppo della regione, Nuriev ha messo in evidenza le “quattro basi” su cui si può realizzare un grande progetto economico entro il 2035: l’energia verde a buon mercato, la locazione ideale per la produzione ad alta intensità energetica, la produzione di carne e latte e il “turismo esotico”.

Il piano di sviluppo è stato presentato dal Bcg insieme al governo dell’Uzbekistan, i ministeri interessati e le autorità regionali. Nuriev ha affermato che “il Karakalpakstan ha un potenziale enorme, può diventare il leader della crescita non soltanto in Uzbekistan, ma in tutta l’Asia centrale”. La repubblica si estende per 166.600 kmq nella parte più occidentale della nazione, di cui è la regione più estesa e da sempre cerca di difendere la sua autonomia, entrando anche in conflitto con le autorità centrali come avvenuto ai tempi sovietici, e anche in anni recenti. I karakalpaki sono di etnia turanica, il loro nome significa “cappello nero” per indicare la classica foggia delle tribù, forse separatesi da quelle tataro-mongole e rimaste con una propria lingua e una propria tradizione, discendenti dai “caracalpachi” medievali della piana di Corasmia.

La capitale della repubblica è Nukus, una città di poco più di 300mila abitanti che reclama ulteriori forme di autogoverno, a causa del prosciugamento del bacino idrico del Lago d’Aral e per difendersi dall’accaparramento della terra da parte delle multinazionali, e in particolare delle compagnie cinesi. I tempi di una sua possibile “rinascita” non sono facili da definire, dopo anni di depressione e arretramento rispetto al resto del Paese, con il sempre minore afflusso di acqua per il grande fiume dell’Amu Darya, il più importante di tutta l’Asia centrale, che scorre nella sua parte inferiore proprio nel Karakalpakstan.

Secondo Nuriev, il clima severo di questa regione montuosa con forti venti potrebbe giocare un ruolo positivo, proprio per la possibilità di elaborare oltre 60 gigabyte di energia eolica, e i progetti da 10 giga già previsti produrrebbero la metà della potenza attuale in tutto l’Uzbekistan. I giacimenti di gas naturale sono un evidente vantaggio, che potrebbe aumentare con opportune indagini geologiche, considerando che tutte le linee di importazione del gas passano dalla parte occidentale del Paese. Non meno allettanti sono le prospettive di produzione agricola, in quanto nel Karakalpakstan sono sparsi più della metà dei pascoli uzbeki, e ci si può concentrare sullo sviluppo dell’allevamento del bestiame, soprattutto dei bovini.

Sono state illustrate le attrazioni culturali della regione, su cui si è soffermata anche la consigliera e figlia del presidente, Saida Mirziyoyeva, con località storiche ed esotiche, come il Museo Savitskij, la più grande raccolta di artisti d’avanguardia in tutto lo spazio post-sovietico. La collocazione geografica apre a notevoli priorità logistiche, osserva il direttore del Bcg: “Se volete esportare le produzioni in Paesi come la Turchia, quelli del Medio Oriente e anche in Europa, stare a occidente è davvero molto utile, e la regione è ben collegata dal punto di vista delle strutture dei trasporti”. Viene prevista una crescita economica complessiva a partire da un 6% annuo, considerando in particolare i partner europei, che danno la precedenza ai “certificati green” di tutte le produzioni. È già stato aperto a Nukus un Destination Management Office per proporre itinerari e accordi con gli operatori turistici internazionali, e la Mirziyoyeva ha confermato che “il futuro del Karakalpakstan è una delle maggiori priorità nazionali”, invitando gli investitori ad accettare questa grande scommessa.

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