Le ultime ambasciate lasciano Gerusalemme a garanzia del suo statuto internazionale
Dopo la guerra con la Giordania e l'annessione della città, solo due Stati avevano ambasciate ufficiali presso Gerusalemme. Con l'abbandono di Costa Rica ed El Salvador, nella città santa rimangono solo consolati non accreditati.
Tel Aviv (AsiaNews) Le ambasciate di Costa Rica e El Salvador presso Israele hanno ufficialmente lasciato Gerusalemme per spostarsi a Tel Aviv. La decisione è stata presa per primo dal presidente costaricano, Oscar Arias, subito seguito da El Salvador.
Il Costa Rica ha annunciato che la sua decisione è motivata da esigenze di legalità internazionale. La stampa israeliana, riportando la mossa delle due nazioni centroamericane, ha aggiunto che ora non vi sono più ambasciate straniere a Gerusalemme.
L'intera area di "Gerusalemme ed i suoi dintorni" è stata disegnata dalle Nazioni Unite nel 1947 (Risoluzione 181 del 29 novembre, che autorizzava inoltre la fondazione un anno dopo dello Stato di Israele): esse definivano Gerusalemme un "corpo separato", soggetto ad un'amministrazione internazionale, per dare soprattutto sicurezza ai Luoghi santi ed ai diritti delle religioni maggiori presenti in città. Ma questa parte della risoluzione non è stata rispettata.
La Giordania ed Israele hanno annesso parti diverse della città e dopo la guerra del 1967, Israele ha annesso in maniera unilaterale l'intera città, dichiarandola "la sua capitale indivisibile ed eterna".
Nessuno Stato ha mai riconosciuto alcuna di queste annessioni. Gli Stati che in un primo tempo avevano consolati a Gerusalemme, fra cui Stati Uniti ed Italia, hanno continuato a mantenere nella città santa e lo fanno ancora consolati generali definiti "corpi separati", che non sono accreditati presso alcuno. Le loro ambasciate accreditate presso Israele sono tutte posizionate a Tel Aviv centro culturale ed economico dello Stato - o nei dintorni.
Pochi Stati, fra cui Costa Rica ed El Salvador, hanno aperto le loro ambasciate presso Gerusalemme, pur sottolineando di non voler in alcun modo sfidare il consenso internazionale. In maniera significativa, si dice però che i loro affitti fossero pagati dal governo israeliano.
Ora sembra che anche loro abbiano compreso che la posizione fisica delle loro ambasciate non è compatibile con quanto le leggi internazionali dicono in materia.
Il governo israeliano ha espresso dispiacere per la decisione dei due governi, ma sembra non aver alcuna intenzione di voler cambiare in peggio le relazioni amichevoli con entrambi i governi.
Anche la Santa Sede, che ha instaurato relazioni diplomatiche con Israele nel 1994, ha la sua ambasciata la Nunziatura apostolica a Tel Aviv, nella sezione di Jaffa, e continua a mantenere una Delegazione apostolica il corpo analogo ai "corpi separati" dei consolati a Gerusalemme, dove si trova sin dal 1948.
05/09/2017 15:43