18/03/2013, 00.00
INDONESIA – VATICANO
Invia ad un amico

Leader musulmani indonesiani: insieme a Papa Francesco, per “i più bisognosi”

di Mathias Hariyadi
Il leader di Muhammadiyah auspica un rafforzamento delle “già buone relazioni” islamo-cristiane. Nello spirito di San Francesco di Assisi chiede di promuovere “gli interessi comuni di musulmani e cristiani”, soprattutto nel sociale. Arcivescovo di Semarang: un “nuovo capitolo” nella storia della Chiesa cattolica.

Jakarta (AsiaNews) - Rafforzare le già "buone relazioni" fra Chiesa cattolica e mondo musulmano e, nello spirito di San Francesco di Assisi di cui porta il nome, promuovere "gli interessi comuni di musulmani e cristiani" per "garantire condizioni di vita migliori ai più bisognosi". È quanto afferma ad AsiaNews il prof. Din Syamsuddin, presidente di Muhammadiyah, la seconda più importante organizzazione - per grandezza - musulmana moderata dell'Indonesia, sull'elezione del cardinale di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio al soglio petrino. Sotto la guida di papa Francesco, aggiunge il leader musulmano, la speranza è quella di raggiungere "presto" un memorandum di intesa (MoU) fra Vaticano e Organizzazioni islamiche; esso dovrà "far fronte alle questioni comuni", soprattutto in materia di problematiche sociali quali "povertà, disuguaglianze sociali in materia di giustizia e vita sociale".

La notizia della scelta del nuovo papa è giunta alle due di notte del 13 marzo scorso, quando gran parte della gente - cattolici e non - stava ancora dormento. Tuttavia, il nome di papa Francesco ha conquistato le aperture di tutti  notiziari e siti di informazione del mattino. L'arcivescovo di Semarang (Java centrale) mons. Johannes Pujasumarta saluta con favore il "nuovo capitolo" che si è aperto nella storia della Chiesa cattolica. Educato dai gesuiti, al cui ordine appartiene il nuovo pontefice, il prelato indonesiano si dice "impressionato dalla decisione del nuovo Papa di chiamarsi Francesco" dal quale traspare il desiderio "di abbracciare i più bisognosi". Egli è anche colpito dalla "semplicità di vita" che ha saputo mantenere "ogni giorno" nei lunghi anni che lo hanno visto a capo dell'arcidiocesi di Buenos Aires.

Ma è attorno al mondo islamico che si concentrano le attenzioni dei cattolici dell'Indonesia, la nazione musulmana più popolosa al mondo e anch'essa teatro - nel recente passato - di episodi di violenza e discriminazione contro le minoranze religiose.

"Mi auguro che il nuovo pontefice - dichiara il presidente di Muhammadiyah - rafforzi i rapporti già buoni fra  cattolici e il Vaticano con il variegato mondo musulmano, rappresentato in questo caso dalla nazione col maggior numero di fedeli al mondo, l'Indonesia". Il prof. Din Syamsuddin, più volte presente ai forum islamo-cristiani, aggiunge che "queste buone relazioni possono costituire terreno fertile a beneficio di una migliore civilizzazione che, in alcuni frangenti, è stata devastata dal comportamento di alcuni esseri umani". 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Patriarca caldeo: papa Francesco, speranza di una “vera” Primavera araba
15/03/2013
Papa Francesco ha reagito bene all'intervento, decorso nella norma
05/07/2021 09:56
Vescovo di Nagasaki: Papa Francesco voleva essere missionario in Giappone
03/04/2013
Papa: Cristo ha vinto il male, ma spetta a noi accogliere questa vittoria nella nostra vita
01/04/2013
Papa Francesco "parroco" a Sant'Anna: Il Signore mai si stanca di perdonare: mai!
17/03/2013


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”