14/09/2025, 13.44
VATICANO
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Leone XIV compie 70 anni. All'Angelus: 'Dio trasforma la croce in strumento di vita'

Nel suo compleanno, primo da papa, Prevost ha guidato l’Angelus: "Rendo grazie al Signore e ai miei genitori". Sulla Festa dell’Esaltazione della Santa Croce: Dio si offre "come nostro compagno, maestro, medico, amico". Nel pomeriggio, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, la Commemorazione dei martiri e testimoni della fede del XXI secolo.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Nel giorno del suo 70esimo compleanno, il primo da pontefice, Robert Francis Prevost si è affacciato alla finestra del Palazzo Apostolico Vaticano per la recita dell’Angelus. “Carissimi, sembra che sappiate, oggi compio settant’anni. Rendo grazie al Signore e ai miei genitori; e ringrazio quanti hanno avuto un ricordo nella preghiera”, ha detto l’agostiniano da quattro mesi Leone XIV, nato nel 1955 a Chicago, Illinois, negli Stati Uniti. Al papa stanno giungendo in queste ore gli auguri da ogni parte del mondo, con messaggi e manifestazioni di affetto. 

Prima della preghiera mariana, Prevost ha letto il commento al Vangelo di oggi (Gv 3,13-17), Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, di cui ha evocato il significato: “Ricorda il ritrovamento del legno della Croce da parte di Sant’Elena, a Gerusalemme”. Presenti questa mattina ad ascoltarlo in piazza San Pietro migliaia di fedeli da tutto il mondo, che hanno ripopolato la piazza dopo il suggestivo evento di chiusura del World Meeting on Human Fraternity di ieri sera, 13 settembre. Che ha visto esibirsi nello stesso luogo artisti internazionali come Andrea Bocelli, Pharrell Williams e John Legend. Con anche un’esibizione aerea di oltre 3mila droni e luci, ispirata ai capolavori della Cappella Sistina.

“Ma cosa vuol dire per noi, oggi, celebrare questa Festa?”, ha domandato il papa. È il Vangelo che può fornire la risposta. Nel brano di Giovanni, Nicodemo, uno capo dei Giudei, si reca da Gesù di notte. “Ha bisogno di luce, di guida: cerca Dio e chiede aiuto al Maestro di Nazaret, perché in Lui riconosce un profeta, un uomo che compie segni straordinari”, ha affermato. Gesù lo accoglie, lo ascolta, e gli rivela “che il Figlio dell’uomo dev’essere innalzato, ‘perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna’”. Nicodemo non comprende subito il senso delle parole; lo farà dopo, aiutando a seppellire il corpo del Messia: “Capirà che Dio, per redimere gli uomini, si è fatto uomo ed è morto sulla croce”. 

“Dio ci ha salvati mostrandosi a noi, offrendosi come nostro compagno, maestro, medico, amico, fino a farsi per noi Pane spezzato nell’Eucaristia”, ha continuato. “E per compiere quest’opera si è servito di uno degli strumenti di morte più crudeli che l’uomo abbia mai inventato: la croce”. Per questo motivo, di questo strumento mortale oggi se ne celebra l’Esaltazione. “Per l’amore immenso con cui Dio, abbracciandola per la nostra salvezza, l’ha trasformata da mezzo di morte a strumento di vita, insegnandoci che niente può separarci da Lui, e che la sua carità è più grande del nostro stesso peccato”, ha proseguito Leone XIV.

Al termine del commento, il pontefice ha chiesto “per intercessione di Maria, la Madre presente al Calvario vicino al suo Figlio”, che in ogni persona “si radichi e cresca il suo amore che salva, e che anche noi sappiamo donarci gli uni agli altri, come Lui si è donato tutto a tutti”. Nel pomeriggio Prevost presiederà nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, Roma, una celebrazione di Commemorazione dei martiri e testimoni della fede del XXI secolo. Un importante evento ecumenico nell’anno giubilare, sulle orme di quelli promossi nel 2000 da San Giovanni Paolo II. 

Dopo l'Angelus, Prevost ha anche ricordato il 60esimo anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi, "un’intuizione profetica di San Paolo VI affinché i Vescovi potessero ancora di più e meglio esercitare la comunione con il Successore di Pietro", ha detto. "Auspico che questa ricorrenza susciti un rinnovato impegno per l’unità, per la sinodalità e per la missione della Chiesa". 

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