Leone XIV: 'Morte e risurrezione di Gesù fondamento dell’ecologia integrale'
La catechesi giubilare di Prevost in piazza San Pietro: "Se non è custode del giardino, l’essere umano ne diventa devastatore". Sulla vita contemplativa: "Silenzioso, fecondo e insostituibile apostolato". A settembre 2026 la seconda Giornata mondiale dei bambini; un piccolo di Gaza ha consegnato il logo al papa. Ieri sera a Castel Gandolfo sulla pace in Ucraina: "Cessate il fuoco e poi dialogare".
Città del Vaticano (AsiaNews) - Una assolata piazza San Pietro avvolta da una fredda aria autunnale - con al centro, nei pressi dell’Obelisco Vaticano, il cantiere per il presepe natalizio - ha accolto stamane migliaia di fedeli giunti per l’udienza generale del mercoledì con Leone XIV. Il papa ha continuato il ciclo di catechesi per il Giubileo sul tema “Gesù Cristo nostra speranza”, con una meditazione dal titolo “La Risurrezione di Cristo e le sfide del mondo attuale. Spiritualità pasquale ed ecologia integrale”. “Lo Spirito ci dia la capacità di ascoltare la voce di chi non ha voce. Vedremo, allora, ciò che ancora gli occhi non vedono: quel giardino, o Paradiso”, ha affermato papa Prevost.
Il pontefice ha parlato del “giardino” come “dettaglio che non troviamo negli altri Vangeli”, suggerito dall’evangelista Giovanni. L’episodio narrato nel capitolo 20 riporta Maddalena che, piangendo vicino alla tomba vuota, scambia Gesù risorto per “il custode del giardino”. “Termina così, nella pace del sabato e nella bellezza di un giardino, la drammatica lotta fra tenebre e luce scatenatasi col tradimento, l’arresto, l’abbandono, la condanna, l’umiliazione e l’uccisione del Figlio”, ha sottolineato il papa dal sagrato. Quel giardino rappresenta “il compito originario” portato a compimento da Gesù in fin di vita, cioè coltivarlo e custodirlo.
Allora, Maddalena “non sbagliò del tutto, credendo di incontrare il custode del giardino”, ha aggiunto. Leone XIV ha ricordato papa Francesco, che nella sua enciclica Laudato Si’ “ha indicato l’estrema necessità di uno sguardo contemplativo: se non è custode del giardino, l’essere umano ne diventa devastatore”. In tal senso la “speranza cristiana” risponde alle sfide cui l’umanità è esposta sostando nello stesso giardino “in cui il Crocifisso è stato deposto come un seme, per risorgere e portare molto frutto”, ha detto.
“La morte e la risurrezione di Gesù, così, sono fondamento di una spiritualità dell’ecologia integrale, fuori dalla quale le parole della fede restano senza presa sulla realtà e le parole delle scienze rimangono fuori dal cuore”, ha affermato il papa. E, citando la Laudato Si’, ha evidenziato che la “cultura ecologica” non può ridursi a misure “urgenti e parziali” rispetto ai gravi problemi di “degrado ambientale, “esaurimento delle riserve naturali, e “inquinamento”. Essa chiama “uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza”, dice Bergoglio.
Papa Leone XIV ha affermato che i cristiani non possono separare la “conversione ecologica” dall’“inversione di rotta” che deriva da “seguire Gesù”. “Di conversione in conversione passiamo da questa valle di lacrime alla Gerusalemme nuova. Tale passaggio, che inizia nel cuore ed è spirituale, modifica la storia, ci impegna pubblicamente, attiva solidarietà che fin d’ora proteggono persone e creature”. Così facendo è possibile “incontrare milioni di giovani e di altri uomini e donne di buona volontà che hanno ascoltato il grido dei poveri e della terra lasciandosene toccare il cuore”, ha detto. “Persone che desiderano, attraverso un più diretto rapporto col creato, una nuova armonia che le porti oltre tante lacerazioni”.
Salutando i pellegrini di lingua italiana, Leone XIV ha ricordato la Giornata Pro Orantibus, momento di fraternità per quanti vivono nella preghiera, che vivrà la Chiesa italiana il 21 novembre. “Non manchi […] la concreta solidarietà e l’aiuto efficace della comunità ecclesiale per assicurare ad essi la sopravvivenza e la continuità del loro silenzioso, fecondo, e insostituibile apostolato”, ha detto. Prevost ha anche annunciato la seconda edizione della Giornata Mondiale dei Bambini, in programma a Roma dal 25 al 27 settembre 2026. Al termine dell’udienza odierna, un bambino di 7 anni proveniente da Gaza ha consegnato al papa il logo ufficiale.
Menzionando la Solennità di Cristo Re dell’Universo, celebrata la prossima domenica, ultima del tempo ordinario, che precede il tempo di Avvento, si è rivolto ai giovani: “Ponete Gesù al centro della vostra vita”. Alle persone con malattia: “Cristo, che ha fatto della croce un trono regale, insegni a voi, cari malati, a comprendere il valore redentivo della sofferenza vissuta in unione a Lui”. E agli sposi novelli, di cui una rappresentanza in piazza come di consueto durante le udienze: “Invito voi, cari sposi novelli, a porre Gesù al centro del vostro cammino matrimoniale”.
Ieri sera, rispondendo alle domande dei cronisti a Castel Gandolfo, al termine del giorno di pausa settimanale, Prevost sull’Ucraina aveva affermato: “Purtroppo tutti i giorni stanno morendo le persone. Bisogna, penso io, insistere per la pace, cominciando con questo cessate il fuoco e poi dialogare”. Commentando i massacri in Nigeria ai danni di cristiani e musulmani, aveva lanciato un invito affinché popoli e istituzioni “promuovano un’autentica libertà religiosa”. Sui viaggi - il primo sarà tra Turchia e Libano dal 27 novembre al 2 dicembre - Prevost sottolineava che dopo il Giubileo si procederà a “programmare”, senza escludere l’America Latina con il Perù “ovviamente”, dove fu vescovo.
24/09/2025 13:02
14/09/2025 13:44
03/09/2025 12:26





