11/05/2004, 00.00
INDIA
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Lo spettro di un nuovo voto sui risultati elettorali

Mumbai (AsiaNews) – La maratona elettorale più poderosa del mondo è giunta a conclusione. Le combattute elezioni, svoltesi in fasi diverse nel paese, si sono concluse lunedì 10 maggio. Il destino dei candidati è sigillato fino a giovedì 13 maggio, quando i risultati finali saranno annunciati, ma la corsa è ben lontana dall'arrestarsi. I giochi per trovare accordi di potere si sono spostati dietro i riflettori e nei salotti, dove vengono sancite nuove alleanze e coalizioni fra i 543 nuovi membri del Parlamento.

Dagli ultimi sondaggi emerge che nel Lok Sabha (Camera bassa) nessuno avrà la maggioranza assoluta, prevedendo per la National Democratic Alliance (NDA) 230-250 seggi. Il Congress e gli alleati probabilmente otterranno 190-195 seggi, i partiti di sinistra 40-50, gli altri 60-70. Con i sondaggi che danno il Bharatiya Janata Party (BJP) e la NDA con meno voti dei necessari, la ricerca di alleati è in corso. La leadership del BJP non vuole correre rischi e sta già elaborando un piano di emergenza.

Il BJP ha segnalato di essere pronto ad accordi post-elettorali, tendendo la mano ad altri partner, che lo farebbero arrivare ai 272 seggi necessari. "Siamo il nucleo della coalizione anti-Congress e coloro che vogliono farne parte sono i benvenuti," ha detto ai giornalisti il leader del BJP Arun Jaitley, ministro del commercio e della legge, la sera prima delle elezioni. Ma questi partiti opposti al Congress e che danno al BJP la possibilità di guadagnare un paio di seggi, lo faranno ad un prezzo elevato.

Anche il Congress ha iniziato a sondare il terreno tra i partiti minori, ora che i sondaggi prevedono che i gruppuscoli possono essere la chiave per formare il governo. E siccome per il Congress, la candidatura a primo ministro è un problema, ieri uno dei leader ha invitato a non imporre agli alleati la scelta del candidato a premier, da decidere in seguito per consenso.

In questo scenario sospeso, i partiti comunisti, compreso il Left Front, il Communist Party of India (CPI) e il Communist Party of India – Marxist (CPI-M), saranno uno dei principali interlocutori per il raggiungimento dei mitici 272 seggi. La sinistra pensa che la NDA non riuscirà a costituire una maggioranza e lascerà campo libero a una maggioranza formata dal Congress e dai suoi alleati, compresa la sinistra e il Samajwadi Party (SP)

È interessante notare che il SP aveva dapprima annunciato che avrebbe corso da solo, ma domenica ha detto che sta pensando al sostegno di un possibile governo guidato dal Congress.

Nel caso in cui non si raggiunga la maggioranza assoluta in Parlamento, l'attenzione si focalizzerà sul presidente dell'India e su chi lui inviterà a formare un governo. Nel 1996, il presidente Shankar Dayal Sharma  ha invitato il più grande partito a formare da solo il governo. Ora il presidente Abdu Kalam deve scegliere una coalizione capace di formare un governo stabile, efficace e laico. " In questo paese,  per ottenere risultati, occorre un governo stabile, un governo che possa garantire il progresso alla nazione, e non sia preoccupato di cadere ad ogni momento" ha detto Ratan Khemani, uomo d'affari di Calcutta. L'indice della borsa di Mumbai è sceso di oltre l'1,7% ed è calato di oltre il 6% da quando, due settimane fa, gli exit poll ventilavano l'ipotesi di un parlamento senza maggioranza assoluta. Anche la rupia è scesa a picco. Analisti dicono che il paese sta affrontando momenti d'incertezza. I partiti politici temono di dover andare a nuove elezioni entro 18 mesi se non si raggiunge la maggioranza in Parlamento. (NC)

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