L’Iran accetta aiuti da tutti i paesi meno che da Israele
Tehran (AsiaNews/agenzie) – L’Iran accetterà aiuti umanitari da tutti i paesi e le organizzazioni internazionali "escluso il regime sionista": lo ha dichiarato Jahanbaksh Khanjani, portavoce del Ministero degli Interni.
La precisazione segue alcune voci diffuse da corrispondenti esteri in Gerusalemme, secondo cui fonti israeliani stavano progettando un invio di aiuti all’Iran, devastato dal terremoto. Khanjani non ha detto nulla invece riguardo ai possibili aiuti dagli Stati Uniti.
Il presidente USA George W. Bush e altri capi di stato della comunità mondiale hanno subito messo in atto procedure per inviare aiuti all’Iran. Fino a poco tempo fa l’Iran figurava dentro la lista dell’ "asse del male". Tehran era infatti sospettata di aver sviluppato armi di distruzione di massa. Alla notizia del terremoto, il presidente Bush ha dichiarato che il suo paese "è pronto ad aiutare il popolo iraniano".
Un portavoce del Presidente Usa ha detto che Washington avrebbe offerto aiuti umanitari; un altro responsabile ha detto che il Dipartimento di Stato stava preparando il pacchetto di aiuti.
Il portavoce iraniano Khanjani ha sottolineato che l’Iran ha urgente necessità di cani da fiuto e di macchine per la ricerca dei sopravvissuti, medicine, coperte, tende e case prefabbricate.
Fino a sabato mattina, il bilancio delle vittime dell’enorme terremoto nella zona sud est dell’Iran, si aggirava sulle 10 mila vittime. Ma fonti locali affermano che il numero crescerà senz’altro. Le operazioni di salvataggio sono ancora in corso e migliaia di persone sono ancora intrappolate sotto le rovine. Fino a venerdì sera il numero annunciato di feriti era di 30 mila. Il terremoto ha colpito quando molta gente era ancora a letto a dormire.
Il forte terremoto di intensità 6,3 della scala Richter, ha scosso la città di Bam (provincia di Kerman, nella zona sud-est) venerdì mattino presto.
Almeno il 70% della città di Bam è distrutto. La città era un luogo turistico rinomato, a circa 1000 km a sud-est di Tehran, con una parte molto antica di diversi secoli e una storica cittadella, ormai in frantumi. Testimoni affermano che a Bam, centinaia di cadaveri vengono trasportati su camion e con auto private. Parenti afflitti piangono vicino ai corpi dei morti avvolti in lenzuola e coperte.